Alla Sardegna Arena il Cagliari si è mangiato la Fiorentina
Continua la marcia dei ragazzi di Maran, che partita dopo partita conquistano consensi e rispetto, ma soprattutto aggiungono quei meravigliosi 3 punti in classifica che li porta a conquistare il terzo posto. I 10 risultati utili consecutivi raggiunti dalla compagine rossoblù possono essere accomunati al record di Giampaolo nella stagione 2006- 2007. Alla Sardegna Arena il Cagliari firmato Maran asfalta la Fiorentina per 5 a 2.
Estasti, Euforia e la forte pioggia hanno fatto da cornice alla Sardegna Arena allo show del Cagliari, protagonista assoluto davanti ad una Fiorentina ammutolita e umiliata. 5 i gol incassati dai ragazzi di Montella, che solo negli ultimi minuti di gara, quando i rossoblù hanno mostrato stanchezza, hanno provato ad accorciare le distanze.
Cagliari- Fiorentina è sempre una partita speciale, due squadre legate da un grande uomo, capace di onorare e amare le due maglie con rispetto e dedizione. Davide Astori, il giovane dal sorriso contagioso, umile e dalle buone maniere. E allora succede che lui diventi esempio indimenticabile, succede che al 13’ tutto lo stadio si fermi in un unico abbraccio per salutare il capitano, succede che dalla curva nord partano cori e applausi. Commozione, ovazione, emozione.
Avvio entusiasmante per i rossoblù, che già dai primi minuti dominano la viola con i gol di Rog, Pisacane e Simeone. Il Cagliari, blindato, ha in mano un gioco pazzesco, mentre la Fiorentina è persa e smarrita.
Una combinazione Joao Pedro-Nainggolan, dall’esterno libera Rog che annienta Dragowski, impotente sul primo gol. Un minuto dopo Milenkovic evita che Joao faccia il bis sulla respinta del portiere al tiro di Simeone. La Fiorentina ha difficoltà a creare il gioco e Castrovilli, mai in partita, becca un giallo per brutto fallo sul Cholito. Milenkovic regala un pallone al Ninja che non coglie l’attimo e si fa recuperare ma al 26’ su corner battuto alla perfezione da Cigarini, Pisacane spunta evitando gli avversari: bis per i rossoblù. Dopo 8’ anche Simeone firma la partita: tris per il Cagliari, dopo che Dragowski aveva detto di no a Nainggolan. Il Cholito, quasi incredulo, dedica, con le lacrime agli occhi e quel senso di umiltà che lo contraddistingue, il gol ad Astori. Cerca di reagire la Fiorentina con un tiro di Pezzella respinto da Olsen, Pisacane manda in calcio d’angolo, riparte Chiesa che spara alto. La Penna manda tutti negli spogliatoi con un 3-0 secco per i padroni di casa, la partita sembra essere chiusa, ma sarà che è l’ora di pranzo, ma i ragazzi di Maran sembrano affamati. Nella ripresa Montella cambia modulo, ma il Cagliari mette una barriera inaccessibile. 9’ dopo Nainggolan serve Joao Pedro che non sbaglia e si regala il sesto gol in campionato. Nainggolan con la fascia da capitano trascina la sua squadra: incisivo e determinante, non si accontenta di donare assist meravigliosi ai compagni, 3 in questo match, ma al 20’ regala una perla: dalla metà campo tira e stende Dragowski. Boatto alla Sardegna Arena, il pubblico è tutto per il Ninja. La compagine rossoblù, Maran sostituisce Simeone e Nainggolan, protagonisti del match, tutto lo stadio è in piedi. Il tecnico abbraccia e ringrazia i suoi uomini. Montella si gioca l’ultima chance, ha esaurito i cambi. Il Cagliari abbassa la guardia e concede un po’ di respiro alla Fiorentina, anche grazie ad un Pellegrini troppo distratto: il giovane Vlahovic accorcia le distanze, doppietta per il serbo con i suoi primi gol in seria A. Ma il Cagliari non si lascia intimorire, con la sua cinquina ha asfaltato la viola e se, fino a qualche settimana fa, si volava in paradiso, oggi tutto il popolo rossoblù, ci è arrivato: non è più un sogno, è realtà. Piove incessantemente alla Sardegna Arena, i tifosi sono lì ad applaudire e sostenere la squadra, increduli ed emozionali. L’ultimo applauso è per lui, il più grande di tutti, il primo vero tifoso rossoblù, Gigi Riva e i suoi 75 anni.
In sala stampa Rolando Maran si gode il momento, ma mantiene i piedi per terra, guarda avanti, ma non troppo: “I complimenti fanno piacere, è il frutto di un lavoro quotidiano della squadra e della società: si cerca di mettere ogni giorno un mattoncino per migliorare. Oggi la prestazione è stata maiuscola: qualità, ferocia, voglia, entusiasmo, giocate dei singoli. Stiamo vivendo la cosa con grande partecipazione da parte di tutti, possiamo alimentare la nostra crescita: vogliamo stupire e divertirci. I margini della squadra? Saranno determinati dalla nostra applicazione, dobbiamo cercare di migliorare in tutti gli aspetti con determinazione. Il lavoro di squadra esalta le capacità del singolo. Non abbiamo avuto tanto tempo per lavorare sul modulo, ovviamente poi tutto dipende dall’avversario. Attraverso queste prestazioni possiamo accelerare la nostra crescita, lo vedo di giorno in giorno in settimana. Non dobbiamo accontentarci di quanto fatto oggi. La sosta? Sarebbe meglio continuare, senza fermarci. Ma dopo la sosta giocheremo sei gare in ventotto giorni, quindi dobbiamo approfittare della sosta. I due gol finali mi hanno fatto arrabbiare molto, dobbiamo evitarli, ma cresceremo. L’entusiasmo? Si cavalca: se alimenta il lavoro settimanale è positivo, non dobbiamo adagiarci”.
I complimenti al Cagliari sono arrivati anche dal mister viola, Montella ha definito i rossoblù “Superiori in tutto”.
Nella zona mista Nainggolan, una delle più grandi risorse del Cagliari firmato Maran, ma anche beniamino dei tifosi, ha parlato con la stampa: “Oggi diamo grandi meriti a tutti, senza esaltare i singoli. Siamo solidi e ci divertiamo, stiamo giocando bene. Non so dove arriveremo, di partita in partita diventiamo più consapevoli e ultimamente stiamo dominando le partite. Forse perdere le prime due gare ci ha fatto capire come lavorare al meglio. Ora ci riposiamo nella sosta ma pensiamo subito al Lecce perché sarà una gara difficile. In estate avevo parlato con la Fiorentina, ma ho fatto una scelta di cuore e avevo promesso al presidente Giulini che in caso di addio all’Inter sarei venuto qui: allestendo una squadra così mi ha agevolato nella decisione. Auguro il meglio ai nerazzurri ma mi godo il percorso che stiamo facendo. Gli applausi del nostro pubblico mi fanno piacere ma non perdo la concentrazione perché in campo c’è sempre da lavorare. Oggi i nostri tifosi hanno preso tanta pioggia eppure ci sono stati vicini, sta nascendo una bella collaborazione. Il terzo posto a questo punto del campionato era impensabile, dobbiamo tenere i nostri ritmi e cogliere i segnali importanti. Il gol? Ogni tanto ci provo, ma mi interessa di più il risultato della squadra”.
Arriva anche Rog, al suo primo gol con la maglia rossoblù: “Al Napoli non penso, so che i giocatori partenopei sono forti e sono sicuro che si riprenderanno. Ora noi siamo davanti a loro in classifica, il calcio è così: noi cerchiamo di migliorare sempre. Solo così miglioriamo, sia come squadra che a livello individuale. Proprio oggi ho saputo che sarò convocato nella Croazia. Sto imparando a fare le cose giuste, il gol piace a tutti ma la cosa più importante è che la squadra vinca. Io il nuovo Nainggolan? Lo considero un gran complimento, giocare con lui mi piace perché c’è tanto da imparare. Quando si lavora bene e si vince c’è spazio per divertirsi, noi guardiamo partita per partita e non voglio ancora pronunciarmi sull’Europa. Sto trovando la continuità che cercavo. I miei modelli? Ho giocato con tanti campioni, da Nainggolan a Modric passando per Hamsik”.
Ora una pausa per il campionato di Serie A, al rientro i rossoblù dovranno affrontare in trasferta il Lecce di Liverani: testa alta, ma grinta e concentrazione le parole d’ordine, senza mai perdere di vista l’obiettivo.
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