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Battuta una squadra rognosa, adesso sotto con l’Atalanta

Tutti e due rossoblù, ma noi di più.

Un buon Bologna. Quel test che serviva per sancire la bontà del gioco del Cagliari. Senza dubbi. Loro sono una squadra rognosa, che ti marca assidua e ruvida, e lo dimostrano i tanti falli. Ma c’era e c’è una differenza. La cronista di SKY ad un certo punto ha detto che la punizione di 3 gol era forse eccessiva e sembrava aver ragione. Solo che loro andavano all’attacco con suono di tamburi e di tromba, noi con gli incursori e la baionetta. Abbiamo riempito la loro area, siamo ripartiti sempre in velocità, rischiando talvolta errori di misura, ci siamo difesi con ordine, cioè con Klavan, che è un sinonimo.

Pisacane si sta montando la testa e sta studiando da Bonucci. Pellegrini mostra i pregi e anche i difetti (eliminabili) che possiede. Spesso si trastulla col pallone, fidando sulla propria velocità, parte in dribbling cercandolo, e ieri aveva un brutto cliente. Rog ha corso in avanti con progressioni prepotenti e all’indietro rispondendo a un doppio ruolo. Radja ha sovrastato gli avversari in forza fisica, pur sottoposto a trattamenti speciali. Mercoledì è stato un condottiero, di quelli che dà l’esempio trascinatore. Simeone lotta e contrasta, si mette la tuta da lavoro e gli scarponi, ma ieri si è messo la bistimenta da mago, e ha fatto un gioco di prestigio talmente dosato che ho temuto che non bastasse.

Le occasioni e le situazioni di pericolo create sono state molte. Una volta parte Faragò, un’altra Nandez, spinge Raja, si insinua Rog, sbuca fuori Castro, il problema sarà di Maran che dovrà stabilire i turni. Cigarini li lascia fare, sono giovani e vogliono divertirsi. Al suo posto è entrato Oliva, di solito le si chiede all’inizio, uno stuzzichino, non ricordo con quante c, noi la mettiamo alla fine e devo dire che mi è piaciuto, tranquillo, dinamico e pronto al contrasto. Quest’anno forse è facile inserirsi nei meccanismi della squadra, l’anno scorso era anche pericoloso. Maran, come una madre apprensiva che ha paura dell’umidità non lo faceva giocare. È giusto che si usi sempre un profilo basso, ma nel nostro e nel mio caso è atteggiamento normale a priori, ma a posteriori lasciate a me quello che mi voglio concedere, quello a cui per tanti anni ho rinunciato: un profilo alto, con punte di esagerazione. Non sempre la retorica è un esercizio di eccesso. 

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