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Cagliari, dalla Bottega Belfiori un aiuto per i bisognosi: arriva il “panino sospeso”

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A Cagliari dalla Bottega Belfiori, storica realtà commerciale del rione di Castello e ora trasferitasi in via Mazzini, c’è un’iniziativa volta ad aiutare i più bisognosi. Al via, infatti, il “panino sospeso”,  un piccolo gesto di solidarietà per le persone con difficoltà. In sintesi, chiunque va in negozio, si compra un panino e ne lascia un altro già pagato per i più poveri, che a loro volta possono andare a prenderselo in qualunque momento della giornata. E il companatico è di certo tra i più prelibati, reso ancora più gustoso dalla grande  generosità di chi, castellano o cagliaritano che sia, ha a cuore le tematiche sociali più delicate.

«Ho preso l’idea dalla tradizione napoletana del “caffè sospeso”» spiega il titolare Alessio Belfiori « e noi lo abbiamo riadattato ai nostri prodotti in vendita». Un’iniziativa, quella del “panino sospeso”, che continua ancora con grande successo nel capoluogo campano, così come in molte città italiane ed europee, con il munifico contributo dei clienti degli svariati esercizi commerciali.

E se si parla solidarietà, i clienti della bottega di Belfiori non sono certo da meno. I numerosi scontrini  “sospesi” dietro il bancone, con la specifica ‘speciale’ dicitura, sono la prova della bella generosità della gente di Cagliari e Castello. Seppur in tempi di crisi, infatti, sono tanti quelli che non dimenticano chi sta così male da non poter permettersi nemmeno un panino. E chi può cerca di fare di più:  «Qualcuno addirittura ha lasciato pagati due panini per chi avesse bisogno. E giustamente si prepara ogni cosa sul momento».

Tutto, ovviamente, è nella massima discrezione per chi riceve e per chi dà, perché, si sa, la generosità non ha bisogno di palcoscenico. Oggi sono diversi a ingrossare le fila dei nuovi poveri, che hanno serie difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena. Spesso sono i giovani e i disoccupati a essere schiacciati dal peso dell’indigenza, ma non mancano gli stranieri, i pensionati, i senza fissa dimora e qualche mamma di famiglia. Alessio Belfiori, comunque, traccia un identikit abbastanza semplice dei beneficiari del panino lasciato in sospeso. «In generale qui da noi sono venute persone che abitano in zone qui vicino. È prevalentemente gente di mezza età  e ha davvero bisogno».

 

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