A Cagliari apre ufficialmente la nuova bottega di alimentari Belfiori. Lo storico esercizio commerciale, dal 1982 nella via Genovesi, alza il sipario in una veste nuova nella via Mazzini, ai piedi del rione di Castello. Per il titolare, Alessio Belfiori, c’è sicuramente tanta soddisfazione per questa inaugurazione, ma anche grande determinazione nel volere offrire alla sempre più isolata comunità di Castedd’e Susu un servizio importante. I prossimi mesi saranno di “transizione”, con la vecchia sede di Signor Sergio ancora operativa in parallelo sino alla fine dell’estate.

La nuova bottega di Belfiori nella via Mazzini

Un mese fa, l’annuncio di chiusura del negozio di alimentari in via Genovesi, con i proprietari di Palazzo Barbarossa decisi alla vendita e la famiglia Belfiori costretta a fare a le valigie. Oggi, nuova vita per quella che i castellani considerano un’istituzione del piccolo commercio – almeno di quello che continua a resistere –  di tutta Castello. «Dopo lo sfratto, era necessario aprire da un’altra parte. Ho cercato un locale anche all’interno del quartiere, ma alla fine ho scelto questo. Sono assolutamente soddisfatto di questa apertura. Adesso speriamo di andare avanti al meglio».

La nuova bottega di alimentari Belfiori. Un’istituzione del piccolo commercio castellano

Tra le vie dello shopping , la via Mazzini è un crocevia di passanti e turisti, e per molti castellani tappa obbligata, o quasi, nell’uscita o nella risalita verso Castello, in macchina o a piedi. E in tanti possono così approfittare di un acquisto di passaggio.  C’è chi vuole farsi “al volo” il panino per la scuola o lo spuntino prima di andare al lavoro; oppure, chi si ricorda all’ultimo momento di non avere il latte per l’indomani e trova la soluzione mentre ritorna a casa la sera. «Siamo qui dalle sette e mezza del mattino».

Lo sapevate? Negli anni Trenta a Cagliari fu varato un piano regolatore che prevedeva la realizzazione di una lunga galleria che collegasse il quartiere di Stampace a quello di Villanova.

L’ingresso della galleria, coperto da una serranda.

Era prevista la realizzazione di una galleria lunga circa 400 metri (alta 8 e larga 16): l’ingresso a Stampace sarebbe stato sistemato all’imboccatura del fossato di San Guglielmo (dove ora c’è il campus universitario al posto della clinica Aresu), mentre lo sbocco sarebbe stata costruito in una piazza da realizzarsi tra via Macomer e via Ozieri a Villanova (inizialmente in via San Rocco).

L’incrocio tra via Ozieri e via Macomer a Villanova.

I lavori cominciarono nel 1941: si andò avanti per circa trenta metri poi, un po’ per problemi di stabilità (alcune cariche di dinamite lesionarono diversi palazzi tra via Fiume e via Porcell che poi vennero abbattuti), un po’ per lo scoppio della Guerra, furono interrotti. Non furono riproposti nemmeno nel piano di ricostruzione del 1947, nonostante la galleria fosse prevista.

Il costo previsto fu inizialmente di oltre 4 milioni di lire: attraverso la galleria sarebbero passati mezzi pesanti, macchine e pedoni. Non se ne fece nulla. Fortunatamente.