Un tavolino che non balla più. Il calcio è spesso fatto di piccole cose: una sostituzione, un cambio di ruolo, un rigore inesistente.
L’ultimo l’abbiamo già sperimentato, degli altri ne abbiamo avuto prova ieri. Da sempre non vedo bene Ionita, anche per come lo impiegano, cioè in chiave offensiva. Spero che la partita di ieri abbia convinto anche Maran, che proprio a centrocampo ha da scegliere. Cigarini, messo in panchina, è tornato e ha dato un senso agli altri. Dobbiamo contare su un regista affidabile, e liberare quegli uomini che fanno prevedere strappi, ripartenze, nonché sacrifici difensivi.
Ho visto per buoni tratti un Rog manovriero, propositivo, con discrete qualità di palleggio, che era la dote che ci è sempre mancata. Non la fornisce Nandez che però ha mostrato grandi qualità e quelle dobbiamo sfruttare. Sulla fascia è molto presente, veloce, una sorta di proiettile che mira dritto senza possibilità di farlo deviare, una collata non basta, e quando penetra fornisce sempre cross pericolosi ravvicinati, e ieri si è visto. Olsen ha fatto la sua parte e questo rassicura i compagni. Ceppitelli è stato criticato, ma è sempre partito lentamente, ieri ha tenuto Gervigno nella corsa, e non era facile. Ha segnato e a Cagliari contavamo da sempre sulle promesse del suo curriculum. Simeone ha segnato un bel gol, spero che lo carichi e gli dia fiducia. Il suo dato più importante è stata l’applicazione del pressing, non d’attesa, ma da incontrista deciso e determinato. Con Cerri non funzionava neanche quello, ma lui è stato comprato per fare gol. Non abbiamo avuto troppa continuità, ma abbiamo lasciato intuire margini di miglioramento. Abbiamo centrocampisti che possono manovrare, alcuni agili, come Castro, e col tempo possono sorprendere e anche garantire quei gol che Pavoletti segnava con cadenza puntuale. Tra il pubblico ho visto due in costume sardo, portato con la naturalezza che avevano i nostri padri. Di sicuro non hanno chiesto i pantaloncini ricordo.