La magistratura ha chiesto nei giorni scorsi al Viminale di poter identificare i due poliziotti che il 30 luglio cercarono di fermare il giornalista di Repubblica che filmava il figlio 16enne di Salvini mentre faceva un giro sulla moto d’acqua della Polizia.
La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo contro ignoti sull’episodio avvenuto a Milano Marittima. Ma fin da subito la stessa Questura di Ravenna aveva fatto scattare delle verifiche interne per capire se non ci fosse stato un uso improprio della moto d’acqua.
Il leader della Lega si era giustificato definendolo un suo “Errore da papà” e cercando di non far ricadere la responsabilità sui poliziotti aveva aggiunto: «nessuna responsabilità va data ai poliziotti, che anzi ringrazio perché ogni giorno rischiano la vita per il nostro Paese».