L’arcivescovo di Cagliari Monsignor Arrigo Miglio è intervenuto sul grave episodio di razzismo subito ieri a Cagliari, all’uscita dai Giardini Pubblici, da due ragazzini africani, insultati da una donna per il colore della loro pelle. 

«Gli episodi di intolleranza dei giorni scorsi sono preoccupanti per la loro gravità – scrive Miglio sul sito della Diocesi di Cagliari -. Ledere la dignità delle persone a motivo della propria appartenenza etnica, degli orientamenti culturali, ideologici o affettivi, è quanto di più inumano possa essere posto in atto. Certamente siamo di fronte a un fenomeno dal quale, come cristiani, dobbiamo prendere nettamente distanza. Ma non si stratta solo di una condotta antievangelica quanto, piuttosto, di manifestazioni che sono segno del venir meno dei valori basilari di solidarietà e accoglienza».

«Ci siamo giustamente indignati lo scorso anno, nell’ottantesimo delle leggi razziali promulgate in Italia – aggiunge l’arcivescovo -. Ora ci ritroviamo davanti a episodi che manifestano un razzismo non meno vergognoso. Invece di andare avanti rischiamo di tornare indietro. Episodi come questi ci ricordano che le conquiste civili non sono mai definitivamente acquisite ma vanno sempre rimotivate e consolidate».

Episodio di razzismo all’uscita dalla Galleria d’arte moderna dei Giardini Pubblici di Cagliari.

Una donna di circa 60 anni – come riportato da L’Unione Sarda e confermato dall’Ansa – ha visto un ragazzo di 18 anni e un minorenne sotto tutela, uscire dal museo in compagnia di una tutrice, una donna di 56 anni. A quel punto si è rivolta ai ragazzini insultandoli dal nulla e senza alcun motivo: «Via negracci di merda» ha detto più volte ai due ragazzi.

La donna e i due ragazzini si sono avvicinati dalla donna per chiederle di farla desistere dal proferire quegli insulti ma lei non ne ha voluto sapere, nemmeno dietro minaccia di chiamare le forze dell’ordine. LA questione sarà oggetto di una riunione tra i tutori dei ragazzi, dei volontari, del garante e dei rappresentanti di Questura e Tribunale.