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Sardi famosi: attore, comico e autore, Benito Urgu, la simpatia al potere

benito urgu

Sardi famosi: attore, comico, cabarettista e autore, Benito Urgu, la simpatia al potere.

Oristanese, nato da genitori bosani, ha lavorato e lavora tuttora con personaggi noti dello spettacolo italiano, esibendosi spesso con i suoi personaggi-macchietta: è uno dei più grandi artisti isolani viventi. Ultimamente ha lavorato nel film di successo L’uomo che comprò la luna, di Paolo Zucca.

Fin da ragazzo si distingue per lo spirito goliardico e il particolare acuto senso dell’umorismo. Qui la sua biografia, riportata dall’enciclopedia wikipedia.

Non ancora ventenne inizia a esibirsi come cantante con il gruppo Gatto Nero ENAL che, dopo qualche tempo, cambia nome assumendo quello de I nuraghi. Con loro inizia ad esibirsi nelle sale da ballo e nelle piazze della provincia proponendo, accanto ai migliori brani delle classifiche dell’epoca, alcuni brani di propria produzione quali Su twist ‘e Giuannica (Il twist di Giovannina) e Gambale Twist. Quest’ultima canzone raggiungerà gli apici d’ascolto a livello nazionale quando la stessa RAI negli anni 60 la trasmetterà sul primo canale. Benito Urgu e il gruppo de I Barrittas, in costume tradizionale sardo, si dimenano e cantano suscitando divertimento e grande euforia in coloro che li guardano. Queste canzoni dal sapore demenziale saranno i suoi primi cavalli di battaglia.

Lasciato il gruppo, inizia a lavorare come presentatore presso un circo sardo: il circo “Armando”, dove apprende i tempi comici e perfeziona le proprie capacità di front man, tanto che, riferendosi a questi anni, avrà a dire: «Sono stati la mia università».

Terminato il servizio militare al 28º Reggimento “Pavia” di Pesaro, nel 1962, con Francesco Salis (chitarra), Antonio Albano (chitarra), Giulio Albano (basso), Nello Cocco (batteria) e Guido Cocco (tastiere) forma i Visconti, si iscrive al premio Arpa d’argento della città di Ozieri e vince.

Il gruppo partecipa con il nuovo nome de I Barritas (prendendo spunto dal soprannome di Benito che è Berrita, il cappello sardo chiamato Berrita o barrita) e presenta al concorso, insieme a Su Twist ‘e Giuannica di qualche anno prima, il nuovo testo Whisky, birra e Johnny Cola. Quest’ultimo, quadretto ironico sulla gioventù oristanese dell’epoca, sarà anche la sua prima incisione (1964) per la casa discografica Ariel di Gaetano Pulvirenti, dove lavora come direttore artistico Piero Ciampi.

Insieme a I Barritas, cui si uniscono anche Antonello e Lucio Salis, l’eclettico oristanese inizia a raccogliere i primi discreti successi.

Inseriti nel genere beat, propongono cover in italiano di musica internazionale come Mi appartieni ancora (Go Now dei Moody Blues), Rhonda, aiuto (Help me Rhonda dei Beach Boys) e una versione di Sunshine of Your Love dei Cream (in italiano Ritorno da te), brani countrywestern come Arizona o Gennargentu o dal sapore più sentimentale come Filo di seta. Con questo repertorio si esibiscono, oltre che in tutta la Sardegna, nei più importanti locali di molte città italiane.

Nel 1966 col loro quarto album si inseriscono con successo nel fenomeno delle messe beat, nato dal desiderio giovanile di poter pregare cantando e suonando con stili e strumenti moderni.
Il lavoro si chiama, appunto, La Messa dei giovani (i brani composti dal maestro Marcello Giombini) e viene eseguita in prima assoluta nella cappella Borromini a Roma alla presenza di un foltissimo pubblico, dei mass media, compresa una troupe televisiva della RAI. Tuttora è considerato un cult dagli amanti del beat italiano, gode di un certo valore collezionistico ed è stato recentemente ristampato in formato digitale.

Dopo quest’affermazione si esibiscono prevalentemente in città del nord Italia, pubblicando alcune altre cover come Al ristorante (Sea of Joy dei Blind Faith), dopodiché si sciolgono nei primi anni settanta.

Dalle loro ceneri nascono i Salis & Salis, che si inseriscono nel progressive-folk italiano.

Il successo che gli conferì la notorietà assoluta è il singolo 45 giri Sexy Fonni del 1977, parodia del celeberrimo Je t’aime… moi non plus di Serge Gainsbourg e Jane Birkin. Il componimento recitato e non cantato tratta di un incontro romantico tra un sardo e un’appassionata turista francese, contornato da fraintendimenti linguistici e i gridolini della ragazza. Fanno seguito i Mon cheri Fonni del 1978 e Filodiffusione del 1979.

Sexy Fonni fu tra i maggiori successi del 1977, raggiungendo l’ottavo posto della classifica di vendite della settimana del 5 novembre[1], il nono posto nella settimana del 9 dicembre[2], attestandosi al quarantesimo posto della classifica nazionale annuale[3]. Rimane famoso lo scontro in una trasmissione radiofonica tra Urgu ed Adele Faccio, all’epoca leader dei Partito Radicalee del movimento femminista italiano. La RAI non esitò ad inserirlo in una rubrica umoristica del TG2 Omnibus, dove una stampa di un soldato del Regno di Sardegna muove le labbra duettando con delle caste foto di nudo femminile a colori falsati.

Negli ultimi anni del decennio, insieme a una nuova formazione musicale da lui creata, I Porsei, e con la collaborazione di Antonello Martinez, dà vita ad uno spettacolo comico-musicale, il primo varietà itinerante nell’isola. Sempre con Antonello Martinez, fino al 1984 porta in scena lo spettacolo Marianna e il marocchino.

Nei primi anni ottanta scrive musiche e testi per Su Mummuttone, insieme ai Salis & Salis, Antonio Lotta [Janas], Antonio Sardu, Alverio Cau e Marina Faggioli. Si tratta di un musical in lingua sarda, prima opera nel suo genere.

Inizia quindi a collaborare con Filippo Martinez e poi con Alverio Cau e Alessandro Fois. Fra il 1984 e il 1992 mette in scena una serie di spettacoli di grande successo: VisitorsPolvere di stelleLa PreficaUn giorno in pretura (che vede l’esordio di Pier Francesco Loche), Chi l’Ha vistoCiccitta è facendo salcicciaTuttourguLatte e cozzeBugieTonteddu. Ogni spettacolo viene inciso su musicassetta e immesso sul mercato, ottenendo un’ottima accoglienza da parte del pubblico, tanto che Visitors è la cassetta più venduta di tutti i tempi, relativamente alla Sardegna.

In questi lavori vengono messe in risalto le sue doti di caratterista e sono portati in scena espressioni, modi di dire, strutture grammaticali e modalità di pronuncia al confine fra sardo e italiano regionale, ripescati dal linguaggio comune e assemblati in maniera esilarante.

Nel 1988 Gambale twist è menzionato nel romanzo L’oro di Fraus di Giulio Angioni. Interpreta inoltre lo spot della Mobil Clam, con la regia di Filippo Martinez, vincendo il premio nazionale della pubblicità.

Tra il 1982 e il 1985 lo accompagna nelle piazze il gruppo Il Monello, con grande successo confermato dal pubblico. Il gruppo era composto da: Alverio Cau alla voce, Antonio Novello e Marcello Demontis alle chitarre, Piergiorgio Sarais alla batteria, Tore Sarai al basso, Antonello Langiu e Luciano Oppo alle tastiere e Dino Salis al mixer.

Nel 1990 viene chiamato da Piero Chiambretti a collaborare al fortunato programma televisivo Prove tecniche di trasmissione, in onda su Rai 3.

L’anno seguente partecipa a Piacere Raiuno, condotto da Toto Cutugno, e alla trasmissione di Rai Tre La Piscina con Alba Parietti. Nel medesimo anno viene scelto dalla regista Anna di Francisca per recitare nella serie TV, prodotta dalla RAI e girata a CagliariCasanostra, su musiche di Alessandro Fois. La fiction partecipa ed è selezionata in vari festival e premi (Umbria Fiction, Prix Europa 92, Premio Italia 93, etc). È poi coautore e interprete, insieme ad Alverio Cau ed Alessandro Fois della commedia musicale Boghes de domo, prodotta e trasmessa dalla RAI sulla terza rete.

Nel 1992 viene ancora chiamato a recitare in Felice, una sit-com ambientata in un condominio romano, ancora una volta con colonna sonora di Alessandro Fois.

Nel 1997 lavora al fianco di Piero Chiambretti a L’inviato speciale, in onda su RaiUno e a Carosello, con Ambra Angiolini, su Rai 2.

Nel 2001 lavora con Giorgio Panariello a Torno Sabato, fortunata trasmissione del sabato sera di Rai Uno. Si parlò di un vecchio debito. Urgu era una vecchia conoscenza di Panariello, perché quando Panariello era sconosciuto al grande pubblico e lavorava presso i villaggi turistici, era solito emulare i personaggi creati dal cabarettista sardo che venivano talvolta toscanizzati, e utilizzare le sue stesse battute. Ancora oggi, una delle battute di Urgu, coniata diversi decenni fa, l’occasione fa l’uomo ragno, è stata di recente usata da Panariello con Vanessa Incontrada nello spot pubblicitario della Wind. Lo stesso Panariello lo ha confermato durante una trasmissione, raccontando che quando faceva il militare a Iglesias e andava a vedere gli spettacoli di Benito Urgu rimaneva molto affascinato dal personaggio, e quando riuscì a conoscerlo di persona lo stesso Urgu gli consigliava di prendere spunto dai personaggi reali della sua regione, la Toscana, così come lui faceva con i personaggi sardi. I due comici sono così rimasti molto amici e spesso Urgu partecipa con le sue tipiche incursioni agli spettacoli che Panariello porta in giro per l’Italia.

Nel 2004 e 2005 è al fianco, ancora una volta, di Piero Chiambretti in Markette e Markette doppio brodo, in onda su La7. È poi coautore e coprotagonista con Alverio Cau del varietà Mattagà, in scena durante il periodo estivo.

Nel 2006 lavora con Nino Frassica, prima nel varietà Suonare Stella in onda su Rai 2, e poi a Colorado Cafè, in onda su Italia 1. A marzo è in scena la prima del nuovo spettacolo teatrale Gnogno del quale è coautore e coprotagonista con Cau.

Nel 2008, ancora con Frassica, partecipa al programma di Carlo Conti I migliori anni in onda su Rai Uno in cui interpreta la parte dell'”ospite internazionale”. Il tormentone che lo vede coinvolto è quello in cui Frassica gli chiede: “sei sardo sardo?” e Urgu risponde: “Sardissimo!”, e poi: “Dimostramelo!”, e Urgu si mette a cantare “Gambale twist”.

Nel 2009 è confermato per il secondo anno consecutivo nei I migliori anni, stavolta facendo incursioni non annunciate.

Nel 2010 ritorna per la terza volta a I migliori anni, interpretando un concorrente del reality show Disfactor; con lui ci sono Francesco Scali, nella parte del cantautore Gianfranco Padda, Nino Frassica nel ruolo del giudice ed il comico-ballerino Luigi Igiul.

Nel 2012 torna sul piccolo schermo, portando i suoi personaggi comici all’interno della trasmissione dell’emittente sarda Videolina.

Negli ultimi tempi Benito Urgu ha lavorato anche a Radio-Rai (Sardegna) col regista Filippo Martinez e con lo scrittore Giulio Angioni. Sempre nel 2012, sul grande schermo, è nel film di Alessandro Capone “E io non pago – L’Italia dei furbetti” e l’anno successivo ne “L’arbitro“, per la regia di Paolo Zucca.

Nel 2016 partecipa al primo film di Pino e gli anticorpiBianco di Babbudoiu. Ultimamente ha lavorato nel film di successo L’uomo che comprò la luna, di Paolo Zucca.

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