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Mattoni ecologici fatti con gli scarti del latte: ecco Milk Brick, la startup innovativa creata in Sardegna

Quando un alimento scade, nella maggioranza dei casi viene buttato. Pochi sanno però che può essere riutilizzato. È quello che ha fatto Giangavino Muresu, inventore industriale 33enne di Sassari, che nel 2011 ha creato Milk Brick, una startup innovativa che utilizza gli scarti del latte dei caseifici e il latte scaduto della grande distribuzione per creare un bio-composto isolante termico brevettato utilizzato per produrre mattoni prefabbricati per l’edilizia. È l’unica start-up sarda tra le vincitrici della finale del Network Incubatori, Acceleratori e Parchi scientifici e tecnologici del Premio Gaetano Marzotto 2019, svoltasi la settimana scorsa presso l’UniManagement di Torino in occasione dell’Italian Techweek.

Giangavino Muresu (secondo da sinistra) alla finale del Network Incubatori, Acceleratori e Parchi scientifici e tecnologici del Premio Gaetano Marzotto 2019

Da chi e perché è nata l’idea di creare Milk Brick?

È una startup innovativa della Circular Economy (economia circolare, nda).  E’ un progetto industriale nato nel 2011 da una intuizione di Giangavino Muresu, inventore industriale della provincia di Sassari che ha individuato dei problemi industriali importanti sviluppando una soluzione che rappresenta un Unicum a livello internazionale. Dopo cinque anni di R&S nel 2016 Giangavino riceve il brevetto industriale per produrre prodotti per l’edilizia fatti di latte e nel novembre 2017 costituisce insieme ad altri soci la startup di cui oggi ne è il CEO. Milk Brick nasce per risolvere tre problemi industriali a livello globale: l’eccessivo consumo di acqua nell’industria edilizia, lo smaltimento del latte di scarto dell’industria casearia e GDO e la dispersione termica degli edifici. Utilizziamo il contenuto dell’acqua estratto dal latte per sostituire completamente l’utilizzo di acqua dolce nei processi di miscelazione industriale. Oggi l’industria edilizia internazionale consuma un quarto dell’acqua dolce disponibile nel pianeta, mentre il contenuto di caseina estratto dal latte viene trasformato in fibra di latte, una fibra biologica utilizzata come additivo nei prodotti Milk Brick che presenta caratteristiche importanti di isolamento termico, assorbe rapidamente l’umidità rilasciandola in termoregolazione ed è antibatterica. Milk Brick utilizza il 100% del latte recuperato senza generare scarti di produzione, inoltre i prodotti a fine ciclo di vita sono riciclabili rispettando quelli che sono i criteri dell’economia circolare. Sviluppiamo centinaia di prodotti per quattro settori dell’edilizia: prodotti isolanti termici, manufatti prefabbricati, calcestruzzo e malte pre-miscelate. In questo momento l’azienda ha concluso la fase di startup e nei prossimi mesi avvierà la fase di industrializzazione. Il modello di business dell’azienda è stato concepito per la costruzione di un gruppo industriale nel quale faranno parte quelle aziende che sono già attive nel settore edilizio e che intendono innovarsi. Con la tecnologia brevettata Milk Brick è possibile preservare ogni anno miliardi di metri cubi di acqua dolce in tutto il pianeta.

Cosa vi ha trasmesso l’esperienza all’evento di Torino?

Milk Brick è un’azienda che sin dall’inizio si è sempre autofinanziata, l’evento di Torino ha valorizzato quelli che sono stati gli sforzi e i sacrifici di una startup nata in Sardegna nel bel mezzo della crisi economica. È riuscita a superare negli anni innumerevoli difficoltà con perseveranza, costanza e resilienza. Per noi è stato un onore ricevere questo premio, siamo felici di far parte delle aziende innovative italiane, e siamo orgogliosi di aver portato questo premio nella nostra Isola. Abbiamo già iniziato a lavorare con FabriQ Milano per velocizzare il processo di industrializzazione e riceveremo importanti competenze manageriali a supporto del progetto; inoltre riceveremo un fondamentale sostegno per l’Open Innovation dove avremo modo di incontrare investitori nazionali, internazionali, industriali del settore edilizio attenti all’economia circolare. Durante la premiazione le parole di Matteo Obina di FabriQ Milano sono state molto emozionanti: nel suo discorso introduttivo ha spiegato che oltre al valore del progetto, si sono volute premiare anche le competenze manageriali del team Milk Brick. Queste per noi sono parole importanti che ci toccano nel profondo e ci spingono a lavorare ogni giorno al massimo del nostro potenziale. Ringraziamo la famiglia Marzotto che ci ha permesso di poter partecipare a questo prestigioso Premio, al direttore Cristiano Seganfreddo, l’Amministratore delegato Ferdinando Businaro e Fabrizio Simonini di UniCredit e tutti coloro che hanno contribuito a rendere magnifico questo importante evento.

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