Iglesias, scoperto un “furbetto” dell’Ersu: aveva percepito indebitamente di una borsa di studio
Dai controlli è emerso che il contribuente ha ricevuto la borsa di studio relativamente all’anno accademico 2016/2017 per un importo di 1.025 euro, presentando al predetto Ente una dichiarazione sostitutiva unica non veritiera.
Nell’ambito delle attività finalizzate al contrasto dell’indebita percezione di prestazioni sociali agevolate, i Finanzieri della Tenenza di Iglesias hanno concluso un controllo nei confronti di un soggetto residente nel Comune di Iglesias, accertando l’indebita percezione di una borsa di studio per l’Anno Accademico 2016/2017 per complessivi 1.025 euro.
Il controllo è stato avviato successivamente all’analisi di informazioni acquisite nell’ambito di servizi di controllo del territorio e dall’incrocio dei predetti elementi con le risultanze nelle banche dati.
In tale contesto è stata individuata una persona, nei cui confronti sono state evidenziate anomalie nella percezione di una borsa di studio erogata dall’ERSU di Cagliari.
In particolare, è emerso che il contribuente ha ricevuto la borsa di studio relativamente all’anno accademico 2016/2017 per un importo di 1.025 euro, presentando al predetto Ente una dichiarazione sostitutiva unica, nella quale ha omesso l’indicazione di parte del patrimonio immobiliare del nucleo familiare di appartenenza ottenendo così maggiori detrazioni e rientrando fittiziamente nei limiti reddituali per accedere al beneficio.
A seguito dell’accertamento dell’illecita percezione della prestazione sociale agevolata, il soggetto è stato segnalato all’Ente Universitario (Ente Erogatore) cui compete l’applicazione della sanzione amministrativa da 500 a 5.000 euro, oltre al recupero della somma indebitamente percepita.
L’attività in argomento rientra nell’ambito delle funzioni di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, con particolare riferimento al controllo sulla spesa pubblica, con la finalità di assicurare la corretta erogazione delle risorse finanziarie pubbliche ai soggetti che ne hanno effettivamente diritto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA