Da qualche giorno in tutte le fontanelle del lungomare è stato affisso un piccolo cartello che dice: “Vietato pulirsi dalla sabbia in questa fontanella”, con tanto di traduzione e disegno esplicativo. Il motivo, non viene spiegato, ma essendo la “Spiaggia dei centomila” la spiegazione risiede nei grandi numeri. Se ogni giorno tutti o anche soltanto un decimo dei frequentatori della spiaggia cittadina si lavassero i piedi dalla sabbia, in una settimana si formerebbe una duna intorno al rubinetto intasandone lo scarico.

Inoltre proprio accanto ai rubinetti si snoda la lunga pista ciclabile che se si riempisse di sabbia diventerebbe scivolosa e meno sicura. Se non bastassero queste motivazioni, rimane il fatto che è buona norma pulirsi piedi e scarpe o ciabatte dalla sabbia, quando si è ancora vicini all’arenile, perché tornando alla legge dei grandi numeri, se ogni giorno ci puliamo i piedi nel rubinetto stiamo portando via arenile alla spiaggia. Sono tutti accorgimenti che possono apparire insignificanti, ma se moltiplicati per il grande numero dei frequentatori del Poetto fanno davvero la differenza.

Non sembra così difficile da capire eppure le persone continuano imperterrite a lavarsi dalla sabbia, non solo i piedi. Ci sono persone che lavano i giochi dei bambini o che, nonostante la presenza di docce un po’ ovunque, si contorcono sotto il rubinetto e si fanno la doccia alla fontanella. L’erosione della spiaggia non la provoca solo il vento, ma anche l’attività dell’uomo… allora ditelo che il ripascimento vi è piaciuto e ne volete un altro!

E’ partita la battaglia legale del Codacons per ottenere il divieto di fumo in tutte le spiagge della Sardegna. Negli ultimi anni si sono moltiplicate in Italia le ordinanze comunali che vietano il fumo in spiaggia e la Sardegna ha fatto da apripista al fenomeno, con molti Comuni, da Stintino a Olbia a Sassari, che hanno vietato le sigarette in spiaggia, ma non è stato fatto ancora abbastanza – secondo l’associazione – per tutelare la salute dei bagnanti dai rischi connessi al fumo e per difendere l’ambiente.

“La necessità di tutelare la salute pubblica dai pericoli legati al fumo passivo (si ricorda che il fumo provoca 80mila morti l’anno solo in Italia), associata all’esigenza di difendere l’ambiente dai mozziconi di sigaretta lasciati sulla sabbia che impiegano fino a 5 anni per decomporsi e inquinano i mari più della plastica – sostiene il Codacons – deve portare a vietare il fumo sulla totalità delle spiagge della regione”.

Per tale motivo il Codacons ha presentato oggi una diffida alle quattro Prefetture della Sardegna in cui si chiede, in virtù dei loro poteri, di ordinare alle amministrazioni Comunali l’adozione di apposite ordinanze tese a stabilire divieti di fumo e di abbandono di prodotti da tabacco sulle spiagge di loro competenza. Se non saranno adottate misure urgenti, il Codacons denuncerà nei prossimi giorni i Comuni della regione per concorso in inquinamento e in danneggiamento aggravato del patrimonio naturale.