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A Cagliari ha vinto Truzzu: il partito ex sardo d’inazione ha riversato i suoi voti a destra

La grande risorsa dell’aliga. A Illorai ha vinto la Lega, si sapeva, Salvini gli ha promesso impegno per il ripopolamento. Sono curioso. A Cagliari ha vinto il centro destra. Si è dovuto attendere sino all’ultimo per decretare il vincitore e Truzzu potrà finalmente sedersi, dopo tanto attivismo da fermo, sullo scranno più ambito. Non lo conoscevo, probabilmente ignoranza mia, perché è evidente che la gran parte non solo lo conosce, ma gli dedica ampia fiducia, per sola appartenenza immagino. Il partito ex sardo d’inazione ha riversato i suoi voti a destra ed è stato decisivo, da un po’ di tempo non ne sbaglia una. Salvini è contento, la Lega si espande e Solinas si è complimentato in lingua sarda con Truzzu. È la prima volta che succede. È l’alternanza, così deve essere, però una delusione l’ho provata, non fosse perché conosco e un po’ so la storia di chi ha perso.

Non ce l’ho perché ha vinto la destra, ma per i toni di certi suoi sostenitori, che purtroppo non sanno contenersi, e invece di abbandonarsi alla gioia lasciano trasparire livore generico, contrarietà epidermica, dai cui toni dovrebbero dissociarsi i loro stessi convotanti. Nel caso di Cagliari sarebbe stato bello dire “Hanno governato bene, ma noi faremo meglio”. “Lasciamoli lavorare”, quando non si possono vantare altri titoli.

La periferia ha scelto e questo deve far riflettere la sinistra sulle proprie manchevolezze. La destra ha vinto e questo farà riflettere la periferia sulle proprie scelte. Non abitando a Cagliari non ho potuto vivere il problema dell’aliga, fatto diventare dramma montante in periodo elettorale. Ma un problema così grosso avrà una soluzione col semplice cambio di direzione, i nuovi sapranno avere idee migliori, anche se di loro temo la fantasia di cui danno prova. Non è insomma un problema irreversibile come il ripascimento del Poetto, sull’aliga puoi intervenire, in fondo l’hanno già dimostrato, specie se seguiranno le linee guida del governo. Quindi “subito” al lavoro, l’indomani stesso, studio accurato della situazione (giorno e notte), analisi nuovi costi e antichi benefici, altri mesi, distrazione dall’impellenza, nuovi sviluppi all’orizzonte, per i prossimi anni, sempre prossimi. Ci sono questioni le cui soluzioni possono divaricarsi in uguale efficacia (teorica), come nucleare sì o no, tav sì o no, quindi si deve dare comunque fiducia, (quella del Poetto è stata storia a sé), ma a una cosa tengo. Che si dedichi attenzione e il riguardo dovuto all’aspetto culturale che la vita di una città come Cagliari ha quasi sempre proposto. Se Truzzu è stato sentinella di guardia diventi scolta di vedetta.

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