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Nuraghe gigante a Cagliari? Il salvinismo ha mostrato che basta un’idea da portare avanti..

Un nuovo merito politico, la simpatia. Se ne sentiva il bisogno. Se bisogna fare proposte eclatanti per fare parlare di sé, Poledrini ci è riuscito.

Spero che gli basti e non voglia fare parlare di sé in futuro. Lo capisco solo se era indeciso tra i santini e una grande idea, per uscire allo scoperto. Il salvinismo ha mostrato che basta un’idea da portare avanti con sicurezza. Arriveremo a uno che proponga l’eliminazione della rientranza della Sella del Diavolo, il raddrizzamento degli alberi piegati dal maestrale. Ciò che intriga è la genesi di una tale idea, nelle sue dimensioni poi. Un nuraghe alto 300 metri nel porto di Cagliari. Un po’ come il colosso di Rodi. Qualcuno dice come la torre Eiffel, simbolo di Parigi. Solo che di nuraghi ne abbiamo a migliaia, sparsi per tutto il territorio. Poledrini mi stimola una curiosità: perché si è candidato e come viene valutato dalla sua gente. Comunque questo sproposito di Nuraghe qualche pregio l’avrà: sarà visibile a occhio nudo a chilometri di distanza, non ci sarà bisogno di chiedere dove si trova; i nuraghi tradizionali sono costruiti in alture, per cui spesso bisogna fare camminate per arrivarci.

Questo sarà raggiungibile in piano, a meno che non sbagliate e finiate dalla parte opposta all’entrata, allora dovrete fare una bella scarpinata semicircolare. Sarebbe un monumento a un monumento, non era mai successo. Come se facessimo una leppa gigante. Quasi quasi… Il turista, all’arrivo in porto, senza neanche scendere avrebbe un’idea di un nuraghe e in questo caso la domanda d’obbligo sarebbe esaudita: “Ma chi l’ha costruito?” – “Poledrini” – “Da solo? Ma era un gigante!” – “Per niente”. Di sicuro sarebbe un bel record, e quello dei record è uno degli escamotage più comuni e come tale comunale.

Unico però, non come le corse al record del panino più lungo, la pizza più grande, dove in effetti basta informarsi del record precedente. Nessuno gli ruberà l’idea. Che ha anche un tono di internazionalità. Concorreremo col nostro record con paesi arabi, il grattacielo più alto, l’aereo più grande, solo che il nostro non verrà mai insidiato. Se l’idea avrà successo potrà essere il primo cantiere sbloccato, darà lavoro a tanti operai e non avrà bisogno di grandi architetti, basterà un compasso gigante, la pietra ce l’abbiamo.

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