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“Vuoto”, il nuovo murale di Manu Invisible realizzato a Orgosolo per i 50 anni della rivolta di Pratobello

Vuoto - Manu Invisible

Vuoto - Manu Invisible

Orgosolo, i 50 anni dalla rivolta di Pratobello, le traversie dei migranti nel mar Mediterraneo, le bombe fabbricate in Sardegna e la strage di civili in Yemen. È un’opera potentissima di memoria storica e denuncia civile l’ultimo murale realizzato da Manu Invisible a Orgosolo. Si chiama “Vuoto.”, un nome evocativo e sintetico di un insieme complesso di emozioni espresse dalla mano dell’artista.

L’opera è stata annunciata dallo stesso writer di San Sperate sui suoi profili social e i suoi fan hanno fatto già girare le foto sul web. Nel murale viene ritratta la Sardegna sovrastata dalla scritta “VUOTO.” e da un barcone di migranti che affonda nel mare. Accanto al barcone l’immagine iconica del piccolo Aylan, il bimbo siriano morto nella traversata dalla Turchia all’Europa. Ai lati della cartina della Sardegna compaiono delle mani che chiedono aiuto, mentre nella mappa sono stati disegnati dei puntini rossi nei luoghi della Sardegna in cui sono presenti le basi militari. All’altezza di Domusnovas la scritta “Yemen”, chiaro riferimento alle bombe fabbricate in Sardegna e acquistate dall’Arabia Saudita per essere utilizzate contro i civili in Yemen.

In basso a sinistra, insieme alla firma dell’artista, il riferimento al 50° anniversario di Pratobello, la rivolta dei pastori di Orgosolo contro l’istituzione nelle campagne del paese di un poligono militare di tiro. La rivolta – assolutamente pacifica – diede ragione ai pastori: il poligono militare non si fece e loro poterono riportare il bestiame nei pascoli di Pratobello.

Il murale di Manu Invisible, realizzato nel giorno del 50esimo anniversario della rivolta del popolo di Orgosolo è un’opera di denuncia civile, pacifista e antimilitarista. È anche la prima opera assoluta realizzata da Manu Invisible a Orgosolo, paese sardo pioniere della “street art”. Un incontro simbolico molto importante quello tra il writer e il paese barbaricino, nel segno di una vera e propria “nouvelle vague” dell’arte muraria in Sardegna, scaturita anche e soprattutto grazie all’opera visionaria dell’artista sansperatino.

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