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Lo sapevate? Il frutto del fico dell’ottentotto, dal sapore leggermente acidulo, è commestibile

Il Carpobrotus, questo il suo nome scientifico, si trova ai margini delle spiagge e svolge una importante funzione di protezione dell’arenile. Con la sua crescita “Strisciante” infatti crea dei tappeti erbosi che impediscono al vento di trascinare via la sabbia. Oltre che utile, il fico degli ottentotti è indubbiamente decorativo. In questo periodo e fino alla fine della primavera nella sua massima fioritura, adorna i bordi delle spiagge con i suoi vivi colori, fucsia, giallo arancione. Questa pianta che in sardo viene chiamata “Gravellu de seda”, “Bella ‘e die o Bella de dì”, bella di giorno, perché si schiude solo con la luce intensa del sole, originaria del Sudafrica, in Sardegna ha trovato il suo habitat ideale. I frutti di questa pianta non particolarmente saporiti, leggermente aciduli, hanno molte proprietà medicinali così come le sue foglie.

Il succo delle foglie, è utilizzato come lenitivo per alleviare dolore, prurito, infiammazioni provocate da punture di insetti o dal contatto con sostanze urticanti, ottimo contro bruciature, dermatiti, eczemi, tagli e ferite, eritema solare. Visto che si trova sulle spiagge si dimostra particolarmente utile come rimedio d’emergenza in caso di contatto con le meduse. Dal succo estratto dalle foglie, allungato con acqua e bevuto, si ottiene un efficace rimedio contro diarrea, dissenteria, crampi allo stomaco.

 

 

In gargarismi è utile per alleviare fastidi da laringite, gola infiammata, infezioni della bocca, grazie al suo potere antibatterico e antinfiammatorio. I frutti contengono vitamine e sali minerali e sono un concentrato di antiossidanti. Ad attribuire questo nome, “Fico degli ottentotti” furono gli olandesi che giunti in Sudafrica osservarono le popolazioni che loro definivano ottentotti, cibarsi dei frutti del carpobrotus. Negli appunti di viaggio gli esploratori olandesi raccontavano come fosse diffusa la tradizione di strofinare qualche foglia di questa pianta sul capo dei neonati nella convinzione che li rendesse più resistenti alle malattie.

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