Con l’hashtag #iostocongliagnelli, gli animalisti della Lav, lega anti vivisezione, continuano la loro protesta al fine di sensibilizzare al non consumo di carne d’agnello per Pasqua. “150mila agnelli vengono strappati alle madre e macellati ogni anno in Sardegna. Possiamo vivere e mangiare senza morte e sofferenza”, scrivono.

Dopo essere stati al Bastione e in giro per Cagliari, gli attivisti sono arrivati al Poetto. “Con il corpo ed i cartelli abbiamo diffuso un messaggio di compassione e consapevolezza per le strade di Cagliari. Molti hanno apprezzato e qualcuno cambierà il suo menù. A Pasqua qualunque piatto mangerai, non mangiare nessuno“.

Ad una settimana dalla Pasqua, monta la protesta degli animalisti contro l’uccisione e la vendita degli agnelli. È delle scorse ore la manifestazione guidata da Lav Cagliari, associazione animalista, contro il macello di agnelli. Attivisti Lav sono comparsi, infatti, nelle strade del centro cittadino con cartelli che riportavano lo slogan della protesta #iostocongliagnelli.

“150mila agnelli vengono strappati alle madre e macellati ogni anno in Sardegna. Possiamo vivere e mangiare senza morte e sofferenza” si legge in un post Facebook dell’associazione. Gli animalisti vogliono che la tradizione dell’agnello pasquale sia messa da parte a tutela la vita di questi animali.

Sul fronte opposto però ci sono coloro che dalla macellazione e vendita della carne di agnello ci vivono. Nenneddu Sanna, originario di Orune, uno dei pastori che ha partecipato in prima linea alle proteste del latte dei mesi scorsi. A commento della protesta di oggi, Sanna scrive: “Anche noi stiamo con gli agnelli, tutto l’anno e non solo prima di Pasqua. Anche oggi avete dato sfogo al vostro perbenismo, non mangiate agnelli, mangiate quello che vi pare, vi potete benissimamente mangiare le pietre del Bastione”.