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I posti più belli della Sardegna: Bonorva e il suo incantevole territorio (PHOTOGALLERY)

Che si arrivi dal Goceano, e quindi da Foresta Burgos, oppure dalla Carlo Felice, Bonorva e il suo territorio appariranno in tutto il loro splendore, in qualsiasi stagione si viaggi. Il giallo dei campi in estate e autunno, il verde della primavera e dell’inverno di una campagna rigogliosa, dove i Sardi della preistoria diedero vita alle manifestazioni materiali più belle nell’Isola in quel periodo finale dell’età della pietra.

Siamo nel Meilogu, sub regione del Logudoro, tra l’altopiano di Campeda e la piana di Santa Lucia: un territorio che ha mantenuto nei millenni la sua tradizione agro pastorale (il poleonimo Bonorva deriva dal latino “Bonus Orbis”, “buona terra”), ricco di importanti siti archeologici. A circa 7 km dall’abitato, in direzione Bono, si trova la necropoli ipogeica di Sant’Andrea Priu. Si tratta di una ventina di domus de janas scavate durante il Neolitico in un costone di roccia trachitica e riutilizzate in varie fasi sino al periodo medievale. Molte di queste tombe presentano elementi architettonici scolpiti nella roccia: pilastri, riproduzioni del tetto, finestre, porte. Elementi della casa portati nella tomba: anche durante l’età della pietra i sardi credevano in una vita ultraterrena.

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 Bonorva e il suo territorio 14  

Una di queste domus, la tomba VI, nota anche come Tomba del Capo, è stata riutilizzata per il culto cristiano, in due momenti cronologicamente distinti (tra il IV e il VI secolo dopo Cristo e nei secoli successivi). La tomba è costituita da 18 ambienti, che presentano nelle pareti decorazioni e dipinti della vita di Gesù, della Madonna e dei Santi. Non lontano dalla necropoli si trova il villaggio di Rebeccu, borgo medievale semi abbandonato, che mantiene, con i suoi edifici addossati tra loro nelle viuzze, l’antica struttura urbanistica. Poco fuori dall’abitato merita una visita la fonte nuragica di Su Lumarzu. All’uscita del villaggio, già sulla piana, si staglia isolata in mezzo ai campi la chiesa romanica di San Lorenzo, che colpisce per la sua facciata bicroma e gli archetti pensili.

Come arrivare

Da Cagliari sono circa 165 km (1 h e 45’). Sulla Statale 131 al km 160 svoltare a destra sulla Provinciale 43, dopo 2 km si arriva.

Dove dormire

In paese B&B Sa Domo Tua, accoglienza e pulizia. Wi-Fi free e tv. Via Roma, 77, Bonorva, telefono 079 867565, 349 1018072, 349 3672428. In campagna: agriturismo Sas Abbilas, nel bosco, Wi-Fi, animali ammessi, colazione, parcheggio.

Dove mangiare

Agriturismo Sas Abbilas, cibo a km 0, ottimi formaggi, capretto in umido, funghi e maialetto arrosto. Località Mariani, telefono 347 675 8725.

Cosa comprare

Il paese è rinomato per la tessitura artigianale con telaio orizzontale di arazzi, tappeti, copriletti. Con la tecnica a ricamo “a punta de agu”, si realizzano filati dai disegni raffinati. Noto anche “su zicchi”, pane tradizionale, simile alla spianata, di grano duro, con il quale si preparano alcuni primi piatti tipici.

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