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Intervista Cragno: «Cagliari ci salviamo e poi a giugno sposo la mia Silvia qui in città»

Chissà se poco più che dodicenne, mentre giocava nella Polisportiva Sieci nella sua Firenze, Alessio Cragno immaginava di diventare un giorno un idolo, anzi un supereroe, l’Uomo Cragno come lo chiamano in maniera affettuosa i tifosi del Cagliari. Da ragazzi tutti sogniamo in grande, ma quando di ruolo fai il portiere e dalla tua non hai i centimetri di un cestista, e giochi tra i pali, le critiche e i giudizi affrettati non tardano ad arrivare.

Cragno invece ha saputo zittire tutti, e dire che l’esordio in Serie A, proprio con la maglia rossoblù, non è stato certo dei più felici. Nel Cagliari di Zeman, destinato alla retrocessione nel 2014-15, Alessio mise in fila 14 presenze subendo 27 gol. Poi i prestiti a Lanciano e Benevento e infine il ritorno con consacrazione in quella che è diventata la sua Cagliari. Sì perché con le sue parate, l’ultima fondamentale su Petagna nella sfida vinta per 2-1 dai rossoblù con la Spal, sta contribuendo in maniera significativa alla salvezza degli uomini di Maran. Cragno però è un supereroe buono e se gli chiedete se si sente speciale, importante, all’interno del gruppo, anche dopo le convocazioni del c.t Mancini in Nazionale, vi risponderà in un solo modo: «Le mie parate o i gol di Pavoletti contano quanto le giocate degli altri, si vince e ci si salva in 11».

Eppure secondo il sito di statistiche inglese WhoScored, che registra i dati delle migliori cinque leghe europee (Liga, Serie A, Bundesliga, Premier League e Ligue 1) Cragno è stato il miglior portiere d’Europa di marzo.

Che effetto fa essere inseriti in una formazione con Messi e Lewandowski tra gli altri?

«Sicuramente è un onore anche se non sono uno che guarda molto i numeri o le pagelle, preferisco lasciarle agli altri. Certo questa per me tra campionato e Nazionale è una stagione speciale».

Domenica c’è il Torino del portiere collega di Nazionale e sardo Sirigu, lei non è sardo ma per vari motivi si sta legando fortemente a questa terra

«Se non ho fatto male i calcoli ormai sono qui da cinque anni e mi sto legando fortemente alla città e alla Sardegna. Qui ho esordito in Serie A, qui ho trovato la maglia azzurra e soprattutto qui ho conosciuto la mia fidanzata».

Già appunto la sua fidanzata cagliaritana, Silvia Spano, incontrata grazie ad amici in un locale della città e che il primo gennaio scorso ha detto sì alla sua proposta di matrimonio.

«Prima ci salviamo con il Cagliari e poi ci sposeremo a giugno nella chiesa di Bonaria».

Sì perché dietro un supereroe c’è sempre una grande donna, con la speranza che Silvia lo leghi ancora di più alla Sardegna allontanando dalle voci di mercato che lo vogliono come sostituto di Olsen alla Roma per la prossima stagione.

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