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Fuego, torturato col fuoco: la sua prognosi rimane riservata e le cure continuano

La sua storia ha agghiacciato il web: da Sassari è arrivata sui quotidiani nazionali e in tantissimi si sono letteralmente indignati per il gesto di atroce violenza che il povero Fuego ha subito qualche giorno fa. I suoi aguzzini lo hanno prima legato e torturato con il fuoco su occhi, muso, zampe e schiena per poi gettarlo in strada in preda all’agonia.

Ora il cane si trova ricoverato all’Ospedale didattico Veterinario di Sassari da dove oggi è stato scritto questo post, facendo parlare proprio Fuego in prima persona: “Non mi ricordo bene cosa sia successo, un paio di giorni fa sono stato soccorso dal Taxi Dog mediante servizio ASL e mi hanno portato qua. Sono ricoverato insieme ad altri che come me non se la passano molto bene. Diverse ore al giorno dei veterinari mi nutrono, mi medicano e ho anche la flebo. Dei ragazzi, credo si chiamino studenti, mi fanno sempre una coccola. Anche i medici mi parlano, non capisco cosa dicano ma il suono mi piace. Da quando sono qui mi chiamano Fuego, mi piace questo nome, è simpatico. Non mi ricordo come mi chiamavano prima.

Un cane buffo, di nome Santiago, mi dice di stare tranquillo, anche lui qualche anno fa si è trovato qui, dolorante, ferito, impaurito, ma poi è andato tutto bene! Mi ha parlato di Calik, ‘caduto’ dal ponte, di Roncola arrivata con la zappa in testa, Pece, Lampada incastrato in un copri lampione, Tintirriolu finito sotto terra, Pendiri, l’unico sopravvissuto mentre accudiva un gregge, Prima cucciola cieca e sorda, tantissimi cani investiti. Pensavo di essere l’unico ad aver subito violenza e mi chiedevo: perché a me? Santiago però mi ha detto: “Non tutti gli umani sono cattivi, vedrai, avrai di nuovo fiducia in loro!”. In tanti ora chiedono di adottarmi, spero di guarire presto per andare in una nuova famiglia ma per ora la prognosi è riservata e non posso darvi altre notizie, ma ricordatevi che altri come me cercano una nuova casa”.

Il messaggio è forte e chiaro: come Fuego, che ha ricevuto migliaia di richieste di adozione, ci sono tantissimi altri cani, spesso “invisibili“, come vengono soprannominati proprio perchè nessuno chiede mai di loro, che hanno subito tanto. Violenze, maltrattamenti, abbandono, situazioni di disagio estremo. Non dimentichiamoci di nessuno: il male purtroppo continuerà ad essere praticato ma si può combattere con la sensibilizzazione e con le adozioni consapevoli. Con l’esempio. Buona guarigione piccolo Fuego e forza a tutti gli animali che soffrono.

 

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