Muravera, 11 camerieri in nero scoperti in un ristorante del Sarrabus: maxi-sanzione per il titolare
Tante le irregolarità riscontrate dalla Guardia di Finanza nell'ispezione di un ristorante della zona di Muravera. Ben 11 i lavoratori pagati in nero dal titolare, resosi responsabile di altre importanti violazioni del codice del lavoro.
Le Fiamme Gialle della Tenenza di Muravera hanno individuato una società, con sede nella zona del Sarrabus ed operante nel settore della ristorazione, che ha impiegato 11 lavoratori “in nero” cioè privi di qualsiasi copertura contrattuale.
L’attività di controllo ha preso in esame la documentazione trovata durante i controlli dell’attività commerciale e relativa a diversi rapporti di impiego riferiti alla stagione estiva: è emerso quindi che la società, durante la stagione estiva, ha impiegato 11 giovani lavoratori “in nero”, con la mansione di camerieri, senza instaurazione formale del rapporto di impiego, sia sotto il profilo contributivo che quello assicurativo, circostanza questa che, oltre a costituire illecito amministrativo, non assicura ai lavoratori alcuna forma di tutela ed assistenza in caso di infortunio.
È stato anche accertato che a 10 di questi lavoratori non venivano consegnate in tutto o in parte le buste paga (documentazione che comunque costituiva un pro forma, vista la non regolarità della loro assunzione) e che invece, per tutti loro, in questi documenti veniva data indicazione solo parziale dei giorni e delle ore effettivamente lavorate, con conseguente mancata liquidazione e retribuzione delle competenze effettivamente spettanti.
È stato anche accertato che il datore di lavoro era solito non corrispondere integralmente le spettanze indicate nelle buste paga, oltre che, in 6 diverse occasioni, effettuare le retribuzioni in contanti, nonostante dal 1° luglio dello scorso anno, con l’entrata in vigore delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio, sia vigente l’obbligo per i datori di lavoro di effettuare il pagamento solo con strumenti tracciabili come i bonifici provvisti di IBAN, pagamenti elettronici, in contanti presso uno sportello bancario o postale o tramite assegno.
Il datore di lavoro, diffidato a regolarizzare le posizioni dei lavoratori impiegati “in nero” è stato destinatario di sanzioni complessive pari, nel massimo, a 147.600 euro.
Dall’inizio dell’anno sono 30 i lavoratori in nero scoperti dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cagliari.
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