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Teniamo Barella, è il nostro condottiero

Teniamo un altro anno Barella, sino a quando varrà cento milioni. Due misteri da decifrare: uno è la Fiorentina che si fatta surclassare dal Cagliari e l’altro è il Cagliari dalla doppia personalità. La sintesi l’ha trovata Marocchi: il fattore vento. Noi sperimentiamo lo scirocco, conosciamo il maestrale, e abbiamo nozioni dell’intera rosa dei venti. La Fiorentina no, e a ogni deviazione del pallone esclamavano “Oibò (maremma maiala), è questo cosè”.

Maran ha disposto sane geometrie, con Faragò e Ionita dediti alle chiusure, con Zorro Barella libero di andare dove lo portava l’estro. E quando gioca così lo puoi fermare solo con le cattive, anche se lui continua a correre anche da terra. Non lui, ma i suoi avversari sono stati fallosi, compreso Chiesa, lo nomino per far capire quanto abbia spaziato per il campo. Insisto: è un condottiero, il volontario di tutti gli assalti e non ci pensa due volte prima di rincorrere una palla o un giocatore impossibile. E i compagni vengono contagiati da questo invasamento, nessuno dorme o corricchia, a parte Thereau che non si è fidato dell’erba umida.

Barella gioca di prima intenzione, fa cambi di direzione senza mettere la freccia, salta comunque di testa e sta tentando il tiro. Uno gliel’ha parato Pavoletti, che ha evitato anche un altro gol agli avversari. Cigarini ha voluto cesellare la sua prestazione con un gol balisticamente bellissimo. Devono cambiare il regolamento: perché assegnare una punizione di seconda a centrocampo? Cos’hai paura che uno segni direttamente? Non è per quello? E allora per cosa? Oggi c’era l’atteggiamento giusto, corale, dai primi minuti. Raddoppi costanti e marcamenti immediati senza prudenziali tentennamenti. Lykogiannis ha disputato una partita attenta, imponendo la sua esuberanza fisica, svellendo il pallone dai piedi degli avversari. Ha solo esagerato nelle progressioni, disperdendo il buono che aveva fatto. A lui il cross del secondo gol. L’altro se l’è aggiudicato Cacciatore, che si è guadagnato l’entusiasmo finale col cross per Joao. Il calcio moderno è fatto di pressing, la zona lo esalta, e se non lo fai tu, lo subisci sino a diventare irriconoscibile. È successo anche alla Juve con l’Atletico. Noi non abbiamo giocatori di manovra e quindi è inutile chiederglielo. Dobbiamo curare la protezione per ripartenze immediate. Ionita ha fallito un gol in piena area, anzi, ha fallito il tiro. Pavoletti si è impegnato, a Ollolai gli hanno dedicato un club, ma ha sprecato due situazioni di tiro agevole con due palle sghimbesce. Pisacane èste in colore ‘e su tempus, se la squadra gioca bene esalta il proprio apporto sempre reattivo, sembra Rosato in certi tackle. Se la squadra gioca male, risalta il suo impaccio propositivo. E non sta giocando Oliva, che ci è stato richiesto dall’Ascoli.

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