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S’arrexonada di Nino Nonnis. Abbiamo fatto il nostro dovere. Buoni segnali dopo Samp-Cagliari

Abbiamo fatto il nostro dovere. Buoni segnali. Sto ancora aspettando un vero rigore contro il Cagliari. Di quelli da descrizione obbligata: falciato in area mentre è lanciato a rete. Errore nostro perché un tiro di maglia, leggero c’è stato, amplificato dalla grande elasticità del tessuto, aiutato dal cedimento del loro attaccante che ha mostrato molta prontezza, in questo bravo veramente, scegliendo bene dove cadere, con l’enfasi gestuale sproporzionata di un film muto. Potrei sbagliarmi, ma mi è sembrato che abbia enfatizzato molto il gesto, forse ha anche gridato, per fortuna non si è rotolato per terra, forse per paura di cadere fuori area. 1 a 0 per Quagliarella che così ha placato il suo nervosismo.

Il Cagliari ha giocato il miglior pressing dell’anno, confermando di essere entrato in forma, era ora. Barella, il metronomo di questa frenesia corre e muove all’impegno anche quelli facili a distrarsi. Anche perché lui non indugia mai, ma si butta nella mischia, e se non c’è la crea. Spero che duri. Hanno fatto tutti il loro dovere, secondo le loro possibilità. Quando si gioca così non possiamo pretendere doti che i nostri non hanno. Ionita è rigido, Pavoletti non ha tirato, Padoin non ha mai affondato, facendo fare bella figura a Murru, sulla cui fascia non c’erano pericoli e poteva a sua volta scendere. Cragno ha compiuto due miracoli e avrebbe meritato il premio personale del pareggio. È stata una bella gara di squadra, di organizzazione e dedizione. Però nel contempo i limiti sono stati evidenti. Deiola e Ionita non sono manovrieri, sono da due metri e via, Dorattioto ha fatto l’ecografia che ha evidenziato qualche presagio venturo. Verde, ricorda Cerri e ci ricorda i milioni versati per l’arredamento. Comunque l’ho vissuta sino alla fine, nutrendo buone speranze e di questo mi accontento.

I due di Dazn hanno fatto di tutto per rovinarmi la percezione della partita: “Non sappiamo se reggeranno nel secondo tempo”, “Barella non ce la fa, ai supplementari scoppia”, “Srna non è quello di 40 anni fa”, “Deiola è stato graziato”, “Barella è stanco”. Il problema di queste cronache è che io sentivo loro, ma loro non sentivano me. Il problema è che non abbiamo giocatori autocrati, cioè hanno sempre bisogno di appoggiare il pallone de pressi a qualcuno, solo Barella ha doti verticali, ma è il solo, a parte Castro che però non gioca. Dobbiamo accontentarci, perché non possiamo rischiare per minacciare in blocco l’area avversaria. Per ora sta andando come deve andare, ma bisogna parare il futuro che può riservare sempre sorprese di risultati.

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