Il Serramanna iberna il primo posto ed esce indenne dal freezer di Villagrande. In un clima gelato non si va oltre lo 0 a 0 e la capolista mantiene il controllo del campionato a 16 lunghezze dalla sua antagonista ogliastrina. Risultato più che positivo per Carracoi, considerando le defezioni che hanno decimato la sua squadra, con l’uscita anticipata di Meloni, e visto il dominio avuto dai padroni di casa. Nel secondo tempo Felipe Silva Soares scheggia la traversa.

Il Serramanna cambia volto, visto le squalifiche e gli infortuni che hanno decimato la squadra in queste settimane. In porta torna Secchi tra i titolari, in difesa Marco Ena nel ruolo di terzino destro, insieme agli inamovibili Atzeni, Aretino e Frau. Al centrocampo, basso davanti alla difesa c’è Felipe Silva Soares, gli interni sono il confermato Stefano Pau e Maurizio Frongia. Davanti, la novità, Luca Coccodi a fare coppia con Davide Secci, sorretti da Meloni.

La cronaca

Freddo polare a Villagrande, Barrili prova a scuotere i suoi con una rasoiata a lato e Felipe Silva, servito da Meloni cerca l’eurogol. Al 12′ però su punizione di Mereu arriva il primo pericolo per il Serramanna, sventato in angolo. Serramanna che tenta di affacciarsi nell’area avversaria, ma il Villagrande si difende ordinatamente e prova a produrre qualcosa nelle ripartenze. Locali decisamente più propositivi, il tiro di Loi fa suonare il campanello d’allarme dalle parti del numero 12 serramanese. Al 28′ Langioni serve Mereu ma il tocco del numero 9 si perde a lato. Serramanna non pervenuto, almeno nella prima fase, il neo duo d’attacco non è sufficientemente rifornito e la squadra fatica a macinare occasioni da rete. Al 38′ occasione per il Villagrande. Calcio di punizione dal limite di Loi e palla comoda comoda tra le braccia di Secchi. Il primo tempo finisce con un semplice 0 a 0.

Nel secondo tempo subito all’arrembaggio il Villagrande con un’incursione di Arras. Dall’altra parte, il Serramanna rinuncia a Meloni per infortunio, sostituito dal giovane Cocco. Locali sempre avanti e al 52′ la punizione ghiotta di Mereu si perde sul fondo. Il Serramanna più in difficoltà, Secci non riesce a sfruttare un lancio delizioso di Silva e la manovra mediocampidanese al centrocampo sembra essere imbrigliata. Villagrande sempre aggressivo, ma impreciso. Loi, su azione di Mereu, ha una palla buona ma scarica alto. Qualche minuto dopo tocca a Felipe Silva replicare con esito non dissimile. Al 65′ episodio saliente. Lancio di Vitale per Lancioni, Secchi interviene fuori dell’area, cartellino giallo per il portiere serramanese, che poi si accartoccia sulla punizione seguente di Renato Mereu. Qualche minuto dopo è Secci ad avere la palla del vantaggio ma il numero 18 non concretizza. Al 71′ il Serramanna si mangia le mani con la punizione spettacolare di Silva e la traversa piena del brasiliano. Partita che a poco a poco perde di intensità, Carracoi chiama ai box Davide Secci e le squadre sembrano tirare i remi in barca. All’83’ Silva Soares prova dire l’ultima parola ma la sua punizione è una telefonata per Masia. Nel finale ancora brividi per il Serramanna, con il colpo di testa di Mereu, di poco alto. Ma non c’è più tempo, al campo Zazzu Melis finisce a reti bianche. Il Serramanna iberna il suo primo posto e mantiene immutate le distanze.

Il tabellino

Villagrande – Serramanna 0 – 0

Asd Pol. Villagrande

Masia; Barrili (59′ Lepori), Monni, Vitale, Arras; Rubiu, Arras M., Loi (71′ Monni M.), Mereu N.; Mereu R. , Lancioni (83′ Olianas)

All. Podda

Asd Serramanna Calcio

Secchi; Ena, Aretino, Atzeni, Frau; Silva Soares, Pau, Frongia; Meloni (45′ Cocco); Coccodi, Secci (78′ Diakhitè)

All. Carracoi

Arbitro: Pinna Danilo di Cagliari

Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.

Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.

Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.

Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.