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Salvini con i pastori sardi ma Deiana (Anci) ricorda: “Le multe per le quote latte del Nord le hanno pagate gli italiani”

“Seguo e rispetto la protesta dei lavoratori della Sardegna, e ritengo urgente dare vita ad una Commissione Unica Nazionale con pastori, produttori e industriali per il latte ovino, con lo Stato (vista l’assenza della Regione) che torna a fare lo Stato e stabilisce un prezzo minimo di contrattazione, anche con una eventuale parte di sovvenzione. Spero che il voto di domenica 24 febbraio riavvicini la Regione ai cittadini, il Popolo Sardo merita più attenzione e rispetto”. Anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini si è espresso sulla protesta dei pastori sardi. Le sue parole sono state riportate dal commissario della Lega Salvini Sardegna, Eugenio Zoffili e arrivano dopo quelle del ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio.

In risposta alle parole dei due esponenti leghisti del Governo, arriva il commento di Emiliano Deiana presidente dell’Anci Sardegna. Deiana, che invoca un’intervento della Regione, anche riconvocando d’urgenza il Consiglio Regionale, non risparmia le critiche sulla disponibilità che sia il vicepremier Salvini che il ministro Centinaio stanno dimostrando ora verso la causa dei pastori.

“Le multe sulle quote latte degli allevatori del Nord sono state pagate da tutti i cittadini italiani, compresi i pastori sardi, per un valore di oltre 4 miliardi di euro”, scrive Deiana, multe che – ricorda – sono state a loro tempo imputate agli esponenti della Lega Nord che “oggi avanzano la ‘candidatura’ per risolvere la crisi del prezzo del latte in Sardegna”.

Deiana prosegue nella nota: “Ricordo, agli smemorati, che i pastori sardi furono massacrati di botte a Civitavecchia, arrestati e processati quando ministro degli Interni era un rappresentante della stessa Lega Nord”. Critiche infine, dirette, alle dichiarazioni proprio del ministro Centinaio: “Ricordo che l’attuale ministro dell’Agricoltura, non di più di una settimana fa, voleva risolvere il problema del prezzo del latte ‘vendendolo in Cina‘”.

Intanto i vertici regionali rompono il silenzio sulla protesta latte e invocano il senso di responsabilità di pastori e industriali del comparto per risolvere la questione intorno al tavolo già convocato per mercoledì prossimo.

«Non lasciate il tavolo, – è l’appello di Francesco Pigliaru e dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria – fatelo per le decine di migliaia di famiglie che attendono le dovute risposte su un prezzo del latte inaccettabile. Mettete e mettiamo tutti da parte i colori e le appartenenze, non lasciamo che le giuste istanze e le proteste degenerino in atti di violenza, guardiamo al raggiungimento di un obiettivo che deve portare a far aumentare nell’immediato il prezzo del latte pagato ai pastori, e a basarlo da ora in poi su parametri tecnico economici capaci di ridurre l’incertezza in cui vivono i produttori primari. Non perdiamo questa occasione storica – hanno proseguito – che permetterà per il futuro, attraverso il resto del documento d’intesa già condiviso da tutti, di governare questo settore che merita rispetto e riconoscimento della propria dignità di comparto produttivo trainante per la Sardegna».

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