Questa mattina sono stati centinaia i contestatori che hanno occupato diverse strade dell’Isola per riversare i bidoni del latte. A Porto Torres la protesta è arrivata allo scalo portuale, dove un tir è stato aperto e svuotato della merce che trasportava, della carne dei maiale.

In queste ore, blocchi stradali sono in corso sulla Ss 131, all’altezza di Sanluri e di Serrenti dove la strada è stata occupata in entrambe le direzioni e gli automobilisti sono stati costretti inizialmente a fermarsi e poi a transitare in modo alternato.

Intanto, il ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio ha manifestato la propria solidarietà ai pastori sardi, annunciando una visita nell’Isola nel prossimo fine settimana. «Sabato e domenica sarò in Sardegna perché voglio parlare con loro, sapere da loro se quello che decideremo è una cosa che può essere accettata – ha spiegato il ministro – Non posso pensare che ci siano operatori che vengono pagati così poco e poi il prezzo del latte nei negozi è se non il triplo poco ci manca» ha dichiarato il ministro ai giornalisti.

Già prima che esplodesse la contestazione, ha spiegato il ministro, «per mercoledì era già prevista […] una riunione tra i miei tecnici al ministero, ad hoc sull’argomento».

Anche Urzulei, in Ogliastra, si unisce alla protesta dei pastori sardi. Il grido di dolore ormai sta unendo, nel pianto e nella “battaglia bianca”, tutta la Sardegna. La foto è stata scattata questa mattina, lungo una strada ogliastrina: un’altra cisterna è stata svuotata e altri pastori gettano il frutto del loro duro lavoro in segno di protesta contro il crollo del prezzo al litro del latte.

«Ciò che contraddistingue gli abitanti della nostra amata terra è la tenacia e la solidarietà – commentano gli amministratori di Urzulei sui social – Sappiamo essere uniti come non mai quando calpestano i nostri diritti, da nord a sud, da est a ovest. Come in tutta la Sardegna, stamattina anche a Urzulei in località Giustizieri, in segno di protesta, i pastori hanno bloccato la SS 125 e rovesciato il latte. Ma non c’erano solo i pastori, c’erano famiglie, amici, amministratori, studenti, si sente anche la solidarietà di chi non poteva esserci, sopratutto di chi l’ha dovuta lasciare la nostra amata terra, a causa di questi diritti che non ci vengono riconosciuti».