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Lo sapevate? Il muralismo in Sardegna cominciò a Orgosolo il 4 dicembre 1968 con la scritta: “Inoche semus a repubrica”

 

Come racconta Manlio Brigaglia nella sua “Cronologia della Sardegna contemporanea” nelle zone interne dell’Isola il Sessantotto fu l’anno della rivoluzione. Venivano organizzati blocchi stradali e occupati i municipi, accadde per esempio ad Alà dei Sardi, a Bono e a Orgosolo. Qui il 4 dicembre durante un’assemblea popolare si decise di non riconoscere più l’autorità della giunta comunale e nemmeno di quella regionale, e si proclamò provocatoriamente Orgosolo, una repubblica. La decisione venne sancita con una scritta su un muro che recitava: “inoche semus a repubrica”. Da quel momento e per gli anni a seguire nel paese si diffuse l’abitudine di esprimere pensieri politici, di affermare principi, di rappresentare aforismi, denunciare situazioni di disagio, scrivendoli sui muri.

Dal 1964 a Orgosolo viveva il maestro di disegno Francesco del Casino, senese, che vinta la cattedra e dovendo scegliere la destinazione tra varie opzioni, decise per il paese barbaricino, perché era rimasto impressionato dal film Banditi a Orgosolo. Il maestro toscano, trasformò le scritte in veri e propri dipinti murali, in particolare da metà degli anni ’70, quando volle celebrare il 30esimo anniversario della liberazione d’Italia. Nel corso degli anni il numero di murales sui muri di Orgosolo aumentò, attualmente ce ne sono oltre trecento e molti sono proprio firmati Francesco del Casino. Dalla Barbagia poi il movimento muralista si diffuse in molti paesi della Sardegna, un importante impulso a questa forma d’arte lo diede Pinuccio Sciola. Dal 1985 Francesco del Casino è tornato nella sua Siena, ma fa spesso ritorno nella nostra terra alla quale è rimasto legatissimo, anche per realizzare nuove opere.

 

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