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Guspini: i ragazzi dell’Istituto “A.Volta” ci mettono la faccia e recitano nel cortometraggio “La Gabbia”

Le riprese sono cominciate il 5 marzo e sono terminate 25 maggio 2018. Gli attori sono i ragazzi dell‘Istituto Superiore “A.Volta” di Guspini, 27 studenti e studentesse 4 diversamente abili e 4 con altri bisogni educativi speciali. La troupe coordinata dai docenti Alessandro Pinna, Giannina Usai e Laura Paderi è stata guidata dal regista Michael Saba. L’opera è stata finanziata dal Miur, nell’ambito dei “Progetti per le aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione scolastica” : «il nostro problema è la dispersione scolastica – spiega Alessandro Pinna, docente di sostegno – per questo abbiamo ottenuto il finanziamento. Difficile attribuire la paternità di questo lavoro a un’unica persona, perché è stato un vero lavoro di squadra, abbiamo tenuto dieci incontri per le riprese del film, al pomeriggio dopo la scuola e i ragazzi hanno dimostrato grande entusiasmo».

Il cortometraggio si intitola “La Gabbia” e racconta la storia di tre ragazze alle prese con tre diverse situazioni di disagio, attualissime, delle quali la cronaca non fa che raccontare. Le tre giovani, sono chiuse in una gabbia ideale, chi perché vittima di bullismo, chi a causa del razzismo degli altri ragazzi e chi infine per colpa di un fidanzato violento. La gabbia rappresenta l’indifferenza della maggioranza, ma per fortuna non di tutti, perché alcune coetanee si accorgono di questa situazione di disagio e cercano di combatterla. Non è la prima volta che nell’istituto si portano avanti progetti per sensibilizzare i ragazzi su queste tematiche, ma questa volta il coinvolgimento diretto dei ragazzi ha dato ottimi risultati.

 

«Siamo molto soddisfatti della risposta dei ragazzi – ha concluso Alessandro Pinna- perché finalmente hanno potuto fare qualcosa di concreto per combattere questi comportamenti scorretti molto diffusi tra i ragazzi della loro età. Tu puoi farli assistere a dibattiti tenuti da esperti, ottimi comunicatori, loro comprendono, criticano questi comportamenti, ma rimangono pur sempre spettatori passivi. La realizzazione del cortometraggio invece è stata molto stimolante perché essendo coinvolti in prima persona, hanno potuto fornire un contributo concreto, ci hanno letteralmente messo la faccia».

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