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A Cagliari arriva la Roma. Maran: “Voglio una squadra coraggiosa”

«Noi dovremo vivere la partita in modo totale, per fornire la prestazione perfetta. Innanzitutto ci vuole coraggio; poi sacrificio, attenzione, logica. Tutto questo va portato nelle due fasi, il che non significa non difenderci nella maniera giusta, ma invece andare alla ricerca del proprio DNA ed essere artefici della propria prestazione». Queste le parole di Rolando Maran alla vigilia della sfida contro la Roma alla Sardegna Arena.

Sarà un Cagliari che dovrà rinunciare agli infortunati Castro e Lykogiannis e allo squalificato Barella. Ma niente paura, rassicura il mister: «Naturalmente vorrei sempre avere tutta la squadra a disposizione ma sono sicuro che quelli che andranno in campo daranno un grosso contributo come hanno sempre fatto».

E sulla Roma, la sua analisi è diretta: «Troviamo un avversario in possesso di un formidabile tasso tecnico, senza punti deboli, con giocatori che possono risolvere la partita in un attimo. L’allenatore, Di Francesco, sa come trasmettere una forte impronta alla squadra. Senza Dzeko terrà la palla più bassa ma con Schick possono essere ancora più pericolosi nell’uno contro uno. I giallorossi pagano un inizio difficile però ora hanno trovato il passo giusto, contro l’Inter hanno giocato molto bene».

Coraggio, quindi, e autostima, la stessa che è cresciuta nella squadra grazie alla vittoria in Coppa Italia di qualche giorno fa contro il Chievo. «Abbiamo affrontato un impegno di Coppa con il giusto approccio, passando il turno con una squadra di Serie A. Vincere tiene alto il morale ma è importante anche dal punto di vista tecnico, ancora di più con una buona prova: la nostra mentalità deve essere questa, andare in campo con autostima e per divertirsi. I giocatori sin qui meno utilizzati hanno dato una bella risposta, sul piano nervoso e della tenuta, dimostrando di reggere bene l’urto».

Una Roma che è un avversario da Amarcord per Maran: «La mia prima panchina in Serie A è stata proprio contro la Roma, all’Olimpico, nel 2012. Io guidavo il Catania. Fu una partita entusiasmante, loro pareggiarono al 93′ e noi al 94′ colpimmo una traversa con Castro. Belle emozioni che è piacevole tenersi dentro».

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