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L’odissea dei migranti nel Mediterraneo in un cortometraggio girato in Sardegna da Stefania Casini

L’odissea dei migranti nel Mediterraneo in un cortometraggio finanziato dall’assessorato alla cultura della Regione Sardegna. Dietro la cinepresa, ovvero a debita distanza, visto che per i ciak si  è optato per un innovativa tecnica di ripresa a 360 gradi che non necessita operatori alle macchine, è la regista Stefania Casini, famosa star made in Italy che a cavallo tra anni 70 e 80 ha furoreggiato in cast firmati da maestri del calibro di Bernardo Bertolucci, Peter Greenaway, Carlo Verdone e Dario Argento. 

La produzione italo tedesca deve riuscire a trasporre in 10 minuti, tanto quanto sarà lungo il cortometraggio, la tragedia umanitaria che giornalmente si consuma nelle acque del Mediterraneo, la tratta dei moderni schiavi africani che dai porti libici salpano con la promessa di una nuova vita in un Europa sempre più goffa e incapace di mascherare le proprie debolezze e i propri debiti nei confronti di un Africa pronta ad esplodere in un mondo ormai saturato dal feroce antropocentrismo plutocratico.

Il bando regionale è stato vinto da un equipe internazionale composta da tecnici italiani, tedeschi e statunitensi. Stefania Casini è la punta di diamante della produzione. L’attrice, giornalista e documentarista ha le idee chiare sul progetto e mira a trasmettere in modo crudo e sincero una piccola parte del dramma di quelli che erroneamente ci si ostina a chiamare ancora col semplicistico epiteto di “migranti”. Nel set sono comparsi, appunto, migranti veri, reclutati attraverso un frettoloso casting nel centro di accoglienza Alle Sorgenti di Villacidro. I ragazzi hanno partecipato con allegria e naturalezza al progetto. Le scene sono state girate a Cagliari, Sant Antioco e nelle miniere di Montevecchio, dove la troupe ha soggiornato 4 giorni con l’intento di ricreare i rigori dei campi di prigionia libici. Per la prima volta si è girato in Sardegna un film a 360 gradi, con una speciale apparecchiatura che permette la visione tridimensionale da parte dello spettatore. 

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