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Cagliari, i chioschi dei ricciai lavorano ma sembra che gli appelli degli ambientalisti vengano ascoltati

Martedì pomeriggio al Poetto non si fermava nessuno ad acquistare i ricci o la loro polpa in vasetto. Sarà il costo, un vasetto da 100 grammi, con cui si condisce un piatto di pasta per due persone, costa 12 euro, oppure per chi preferisce mangiarli col cucchiaino una dozzina di ricci interi costa 6 euro, ma il rischio di trovarli semi vuoti è alto. Sono gli stessi ricciai ad ammetterlo: «i ricci sono sempre più piccoli- afferma un pescatore di ricci che non vuole essere citato- non fanno in tempo a crescere, ed è anche presto, li dovremmo prendere tra almeno un mese, sono ancora vuoti».

La concorrenza è tanta, ci sono i pescatori autorizzati e quelli abusivi, quelli che dovrebbero pescarli solo in apnea e invece usano le bombole o peggio lo strascico. I nostri fondali si stanno impoverendo troppo velocemente e sono gli stessi pescatori che pur ammettendo che diventa ogni giorno più difficile trovarne grandi, continuano a pescarli perché per molti di loro rappresentano l’unica fonte di guadagno. Peccato che un ragionamento di questo tipo, senza alcuna lungimiranza li sta portando a distruggere quell’unica fonte di guadagno che a breve si esaurirà.

«La colpa è di questa pubblicità contro di noi – lamenta il pescatore di ricci- quest’anno ho notato un calo nella richiesta, noi vendiamo anche ai ristoranti quindi riusciamo ad andare avanti , ma ovviamente chi non è autorizzato se vuole vendere tutto dovrà abbassare i prezzi e non ci rientrerà con le spese». Ma il problema è proprio questo, il meccanismo del cane che si morde la coda, se non interverranno le istituzioni con l’imposizione di un lungo fermo biologico: più i ricci sono piccoli, più se ne devono pescare per ottenere un guadagno che copra le spese, ma più se ne prendono più saranno piccoli, finché non saranno più in grado di riprodursi..

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