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Allarme di Legambiente: i ricci di mare in Sardegna sono a rischio estinzione

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Legambiente lancia l’allarme: i ricci di mare sono a rischio estinzione.

Ogni anno si pescano trenta milioni di ricci. Per gli ambientalisti sono troppi: nei mari sardi i ricci sono sempre meno.

Roberto Barbieri, presidente del circolo di Alghero di Legambiente: «Anche quest’anno la pesca è stata aperta a novembre, quando i ricci sono quasi vuoti, forse anche a causa dell’anomala alta temperatura del mare. Significa che ne occorrono centinaia per riempire una “dannata” bottiglietta di polpa. Ma le norme regionali con conoscono i cicli stagionali del mare».
Per Barbieri è assurdo che la pesca sia consentita nelle Aree marine protette: «A differenza dei cinghiali, che non hanno predatori naturali (e quindi è l’uomo che deve tenerne a bada il numero), i ricci hanno i loro predatori naturali: sono le orate, i saraghi, i polpi, le murene. Così le decine di milioni di esemplari catturati ogni anno nei mari sardi sono decisamente troppi. Si va a rompere un equilibrio. Se le risorse marine continueranno ad essere la valvola di sfogo di disoccupazione, povertà sociale e razzie (legali ed illegali), in un prossimo futuro non ce ne sarà più per nessuno».
La cura? «Stagione più breve e prodotto totalmente tracciabile», conclude Barbieri. E forse anche tra 15 anni potremo ancora mangiare qualche riccio di mare.