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Massimo Cellino, bresciano d’adozione: “Cagliari mi manca moltissimo, è la mia terra”

È un Massimo Cellino nostalgico quello intervistato oggi su La Gazzetta dello sport. L’ex patron del Cagliari, oggi proprietario e presidente del Brescia Calcio, non usa mezzi termini per parlare del presente e soprattutto del suo passato.

A cominciare dal nuovo presidente del Cagliari Calcio, Tommaso Giulini con il quale non ha più rapporti dai tempi della vendita del Cagliari: «Non ci sentiamo – ha detto Cellino – non si è comportato bene quando ho venduto la società».

E poi ancora la nostalgia di Cagliari, la sua città, la sua squadra: «Se mi manca Cagliari? Moltissimo, è la mia terra. A volte quando sono distratto e sento alla radio qualcuno che dice ‘il presidente del Cagliari’, mi giro di scatto, credo che stia parlando di me. Non mi sono ancora abituato all’idea».

E sul presente Massimo Cellino ha però le idee chiare. Dall’esperienza inglese con il West Ham e poi il Leeds al ritorno in Italia nel 2017, con l’acquisto del Brescia Calcio per il quale ha rinnovato lo stadio Mario Rigamonti: «I bresciani sono grandi lavoratori. E ancora più provinciali dei Cagliaritani: sono convinti che il mondo cominci e finisca a Brescia».

In un rapido bilancio poi rivela: «Mi considero un imprenditore del calcio a tempo pieno. Ma ho una certa età e non ho più voglia di buttare via soldi».

Ritornato nel suolo italiano Cellino ha recuperato anche la sua fama di mangia allenatori, esonerando l’ennesimo nel Brescia, David Suazo, ex giocatore del Cagliari, rimpiazzato da Eugenio Corini. Anche per chi critica questo suo modus operandi, Cellino ha la risposta pronta: «Io a quota 31? Noi presidenti facciamo un lavoraccio e spesso sbagliamo, ma non ci divertiamo a mandare via la gente. L’allenatore che ho nel cuore? Allegri: non l’ho mandato via anche se aveva fatto solo un punto in 6 partite. Zamparini? Siamo diversi. Il suo Palermo è il grande favorito per la A. Suazo? Ha qualità e mi conosce. Ma ho sbagliato a chiamarlo, non aveva esperienza. Corini è l’uomo giusto al momento giusto».

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