E’ nata Bonnie Raye, la 21esima figlia della famiglia Radford. “Ci fermiamo qui”
Gran Bretagna. Bonnie Rye, 21esima figlia della famiglia Radford è venuta al mondo pochi giorni fa. I genitori, mamma Sue, 43anni e papà Noel, 46, annunciano che sarà l'ultima
La piccola Bonnie Raye è venuta al mondo lo scorso 6 novembre: niente di strano se non fosse che la piccola è la 21 genita della famiglia Radford, la più numerosa della Gran Bretagna. “Ci fermiamo qui”, hanno assicurato mamma Sue, 43 anni, e papà Noel, 46, di Morecambe, in Lancashire. Lo avevano detto anche per Archie, il 20esimo, appena 1 anno: stavolta sarà quella definitiva?
Come riporta TgCom, i genitori ripetono ad amici e parenti: “chiudiamo qui”. La coppia cerca di mantenere la famiglia dei record gestendo una panetteria.
Mamma Sue, dopo oltre 800 settimane trascorse nella sua vita con il pancione, lo ha ribadito pubblicamente anche al Sun: “Abbiamo entrambi deciso che non ne vogliamo più. Bonnie ha completato la nostra famiglia e posso liberarmi dei vestiti della maternità”. E papà Noel le fa eco: “Alcune persone decidono di fermarsi dopo due o tre bambini, noi lo facciamo dopo 21”.
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Lo sapevate? A Monte Urpinu c’è una chiesetta che fu costruita nel periodo bizantino
Seminascosta dagli alberi sorge, nel parco che precede il Tennis Club cagliaritano, una chiesetta dalle forme molto particolari, che ricordano in dimensioni molto minori la basilica più famosa di San Saturnino. L'edificio venne eretto tra il XVII e il XVIII secolo, per volontà di Giovanni Sanjust, barone di Teulada, sopra le rovine di una precedente chiesa bizantina di cui riprende sicuramente la cupola bizantineggiante su un corpo cubico.
Lo sapevate? A Monte Urpinu c’è una chiesetta che fu costruita nel periodo bizantino.
Seminascosta dagli alberi sorge, nel parco che precede il Tennis Club cagliaritano, una chiesetta dalle forme molto particolari, che ricordano in dimensioni molto minori la basilica più famosa di San Saturnino.
L’edificio conosciuto col nome di chiesa Aragonese è una chiesa sconsacrata di Cagliari. Sorge all’interno di un cortile, in via Pietro Leo, nel parco di Monte Urpinu.
L’edificio venne eretto tra il XVII e il XVIII secolo, per volontà di Giovanni Sanjust, barone di Teulada, sopra le rovine di una chiesa bizantina. Alla fine del XIX secolo la chiesetta venne restaurata, con l’aggiunta anche di alcune decorazioni in stile Liberty. I danni causati dai bombardamenti del 1943 richiesero ulteriori restauri, attuati nel 1968.
La chiesa Aragonese è di modeste dimensioni e presenta una piccola cupola bizantineggiante, su un corpo cubico, che potrebbe anche essere retaggio (almeno come rifacimento) della chiesa più antica.
Esternamente, presenta in facciata una finestra con balconcino in ferro battuto; lungo il fianco sinistro si trova un contrafforte. Il cupolino bizantineggiante, con copertura in coccio pesto, corona l’edificio. L’interno presenta un’unica navata, con copertura a capriate lignee, rette da mensole di pietra. Addossata alla controfacciata è presente una cantoria, o coro alto, anche questa in legno e sorretta da mensole. Il presbiterio, a pianta quadrangolare, è innalzato di un gradino rispetto al pavimento della navata; vi si accede tramite un arco a sesto acuto. Come già accennato, il presbiterio è coperto da una cupola, con base ottagonale, poggiante su pennacchi cilindrici.
L’edificio, restaurato dal Comune di Cagliari, è stato riaperto in occasione di Monumenti Aperti ed è destinato a ospitare iniziative culturali.
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