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(VIDEO) I pescatori di Santa Gilla protestano sotto il Consiglio regionale: “Siamo in ginocchio”

I pescatori di Santa Gilla protestano da questa mattina in via Roma sotto il Consiglio regionale per chiedere che la Regione ascolti le loro richieste disperate di aiuto.

Tante ormai le ragioni della protesta ma tutte vanno in un’unica direzione: interventi. Finanziari, prima di tutto, per dare una boccata di ossigeno ai 250 pescatori rimasti fermi già nel mese di maggio di quest’anno a causa delle piogge abbondanti che avevano alterato i valori dell’acqua della laguna. Poi ci sono gli interventi infrastrutturali relativi ai sottoservizi urbani che inevitabilmente incidono sulla vita della laguna.

Stiamo parlando del controllo delle acque che vengono scaricate attraverso i canali e su questo punto i pescatori lamentano fondamentalmente due aspetti: chiedono che venga gestito meglio lo scarico di acque dolci del Cixerri: «Perché se le scaricassero con regolarità – spiega Giuseppe, che tutti chiamano Sampei, a Santa Gilla dal 1981- l’acqua dolce verrebbe smaltita in maniera costante e senza danni, ma se l’acqua viene scaricata tutta assieme quando è al limite del colmo, fa morire tutto, abbiamo trovato carpe tra i pesci dello stagno, che non vivono in acqua salata, questo vuol dire che l’habitat delle arselle e dei mitili è stato danneggiato irrimediabilmente. Quando le arselle muoiono tutte, in questo modo, per farle riprodurre, affinché si possa ricominciare a pescare possono servire anche 5 anni e più».

Accanto all’aspetto dei canali e degli scarichi c’è poi quello del miglioramento dell’esistente. I pescatori infatti propongono di rimettere in piedi tutte quelle strutture che sono state abbandonate, perché lo stagno ha un altissimo potenziale, anche per l’allevamento di altri pesci. Gli stessi pescatori si offrirebbero di eseguire i lavori  perché sono sicuri che oltre ai circa 250 pescatori attuali si potrebbero creare altri posti di lavoro.

Un ultimo aspetto riguarda gli scarichi comunali che, secondo i manifestanti, dovrebbero essere maggiormente monitorati perché inquinano lo stagno. Quando piove in modo abbondante, infatti, i pescatori hanno visto nello stagno non solo pesci morti, ma anche carcasse di grossi animali, come maiali o addirittura qualcuno ha parlato di un cavallo, e tutte queste contaminazioni mettono ancora più a rischio le produzioni. 

Ora una delegazione di quattro pescatori è stata ricevuta in Consiglio regionale per illustrare le richieste e l’urgenza della famosa legge promessa che permetterà ai lavoratori del Consorzio di avere gli indennizzi per queste settimane di disastro totale.

Guarda il video con le dichiarazioni dei manifestanti

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