Nell’attesissima classifica di Skyscanner, quella che elegge i 20 paesi più belli d’Italia, i gioielli dello stivale insomma, svetta anche Santa Maria. Nel paragrafo dove si descrive il paese ogliastrino, tradizione, territorio e leggenda si intersecano.

“Con le sue spiagge bianche come il borotalco, il verde acceso della macchia mediterranea e le rocce scolpite dal vento, l’Ogliastra spezza a metà la bellissima costa orientale della Sardegna, regalando un caleidoscopio di colori, profumi e magie” reca scritta la parte che inneggia al nostro angolo di mondo. “Noi vi portiamo alla scoperta di Santa Maria Navarrese, frazione di Baunei, la cui origine pare sia legata alla figura della Principessa di Navarra. La leggenda vuole che questa, giunta fin qui dall’omonima regione spagnola e sopravvissuta a un tremendo naufragio, decise di ringraziare la Vergine Maria facendo costruire una chiesa medievale, a oggi monumento simbolo del paese. Una volta qui respirate l’odore dei pini marittimi, salite sulla terrazza affacciata sul golfo, ammirate il porticciolo ed esplorate i suoi dintorni, con le spiagge più belle d’Italia, come Cala Sisine, Cala Mariolu, Cala Goloritzè e l’incredibile Cala Luna”.

Si tratta di una grande vittoria per Santa Maria, per Baunei e l’Ogliastra intera, terra di lunga vita e di splendidi paesaggi… Una vittoria che unisce il passato – quello che si respira in tradizioni e vecchie storie – con il presente – con modernità e traguardi – e che condurrà a un futuro senz’altro splendido.

Un ampio spazio, quello dedicato all’Ogliastra nel numero autunnale della rivista Traveler – che si occupa di mondo, di esplorazioni e di bellezze –, a cura di National Geographic.

Si parla di Baunei, delle Cale, del Supramonte, delle coste, del Selvaggio Blu, di Su Sterru e, in generale, di questo angolo di Paradiso che unisce mare e montagna.

Di Ulassai, patria della grande Maria Lai, di Osini – dove la civiltà nuragica si intreccia con la modernità e con la tradizione –, di Gairo, di Tortolì con complessi nuragici e spiagge bellissime, di Jerzu con il suo vino.

Cenni anche su Urzulei, si parla infatti a lungo di Gorropu, dei suoi animali – svetta l’aquila reale – e delle sue peculiarità.

Non si dimenticano nemmeno le alluvioni e i disastri naturali che però, benché abbiano lasciato un segno su questa terra, complice un grande amore per il territorio, sono stati sanati o in via di guarigione.

L’Ogliastra, terra di lunga vita, è celebrata e ricordata. Le sue perle sono descritte nei minimi dettagli e inneggiate.