Si chiamano “Smartphone zombie” e tecnicamente sono coloro che camminano per strada con lo sguardo fisso sullo schermo dei propri telefonini, non curanti di tutto quello che accade intorno, anche del traffico. Ed è qui che arriva il lato negativo e pericoloso della faccenda. Mettendo da parte la questione legata alla dipendenza da questo tipo di dispositivi, c’è da dire infatti che la pericolosità dell’uso di telefonini e tablet mentre si cammina in strada sta proprio nel fatto che si è completamente assorti in ciò che si sta leggendo e non ci si rende conto degli eventuali pericoli circostanti.

Per dissuadere i pedoni dall’usare in questo modo gli smartphone, a Sassari, la Polizia municipale ha avviato una campagna di sensibilizzazione tra la popolazione e ieri sono arrivate le prime multe. Ne dà notizia La Nuova Sardegna, dove si legge che per tutta la mattina i vigili urbani hanno percorso le strade del centro cittadino notificando i primi verbali.

Sebbene, come ha ricordato il comandante dei vigili urbani di Sassari, Gianni Serra, il codice della strada non preveda sanzioni specifiche per i pedoni che usano gli smartphone, lo stesso codice obbliga questi a prestare attenzione quando si attraversa la strada. Ma così evidentemente non fanno tutti e infatti sono stati una quindicina i verbali compilati solo nella mattina di ieri a Sassari dalla Polizia municipale. La multa da pagare ammonta a 17 euro, cifra quasi simbolica, che però fa riflettere sui pericoli ai quali ci si espone senza esserne consapevoli, soltanto perché non si guida un’automobile.

Pomodori e Campidano: un connubio inscindibile di un’eccellenza tipica di questo territorio.

Così come inscindibile è il rapporto dei sardi con un’azienda della zona che ha standardizzato (tra le prime) la lavorazione delle conserve di pomodoro: la Casar di Serramanna.

Queste foto, pubblicate sulla pagina Facebook dell’azienda campidanese, raccontano di un passato che in tanti (e soprattutto in tante) ricordano benissimo. Centinaia di donne nelle fabbriche di Serramanna alle prese con la preparazione di pelati, concentrati e passate. Una preziosa testimonianza delle origini della grande industria alimentare nell’Isola.