“Deus ti salvet Maria”: la vera storia di uno dei canti più amati dai sardi svelata in un libro
La storia del famoso canto liturgico Deus ti salvet Maria svelata in un libro di prossima uscita.
La stragrande maggioranza dei sardi (e non solo) conosce il Deus ti salvet Maria, la preghiera in limba divenuta poi una delle canzoni sarde più amate, interpretate da artisti del calibro di Maria Carta, Andrea Parodi e Fabrizio De Andrè. Quanti però sanno cosa c’è dietro?
Un team di studiosi coordinati dall’etnomusicologo dell’Università di Cagliari Marco Lutzu hanno dato il via a un progetto di ricerca proprio per scoprire e far conoscere la storia di questa famosa e bellissima pregadoria e ripercorrerne il percorso discografico, che porterà alla pubblicazione, probabilmente entro la fine del 2019, del libro intitolato “Deus ti salvet Maria” .
Il metodo di ricerca sarà lo stesso utilizzato per la realizzazione del libro “Non potho reposare. Il canto d’amore della Sardegna” (di Marco Lutzu, ed. Nota, 2017), che ha riscosso molto successo tra gli appassionati della storia della Sardegna ma non solo. Contrariamente a ciò che si pensa, Deus ti salvet Maria non è la traduzione in sardo dell’Ave Maria, ma nell’immaginario collettivo è nota proprio come “l’Ave Maria in sardo”. È una pregadoria liturgica scritta nel XVIII secolo dal poeta Bonaventura Licheri, originario di Neoneli, formatosi presso i padri gesuiti di Cagliari e Sassari.
Si può certamente affermare che Deus ti salvet Maria è patrimonio storico, religioso, sociale e identitario della Sardegna. Il libro sarà corredato anche da un cd con diverse interpretazioni musicali del brano. Alla presentazione del progetto stamane erano presenti, oltre a Marco Lutzu, la direttrice del Museo del Duomo Maria Lucia Baire, il sindaco di Neoneli Salvatore Cau, gli etnomusicologi Diego Pani e Roberto Milleddu e Ottavio Nieddu, coordinatore del progetto.
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