di Andrea Congiu

Saltare l’uomo sulla fascia, azzardare il tunnel, crossare da destra e  da sinistra, d’interno e di esterno piede, oltre che fantasia è sembrata anche immaginazione. Ieri, nel catino della Sardegna Arena, ancora invaso dal sole estivo, il talento visionario di Castro ha fatto vincere il Cagliari. Merito anche del condottiero Rolando che ha cambiato posizione ai suoi cavalieri, assecondando le virtù di ciascuno. Si è visto il miglior assetto tattico del campionato sin qui giocato.

Sono ancora tanti gli scalini da salire, ma la squadra è già in superficie. Ha spezzato quelle catene che nelle ultime tre gare gli avevano impedito di arrivare sotto la porta avversaria e di gioire per il pallone in rete. Pur non eccedendo in facili entusiasmi, l’ambiente è consapevole che la strada intrapresa è quella giusta. Nessuno spreco di inutili energie. I talenti liberi di creare, i guerrieri  disponibili a soffrire, i veterani  a protezione delle posizioni. Ieri si è visto questo equilibrio in campo ed i risultati sono arrivati.

La scacchiera è pronta anche per le prossime partite. Fiorentina e Chievo, prima della Juventus, saranno il banco di prova per dimostrare che ieri non è stato un caso. Ogni protagonista della vittoria sul Bologna, avrà 15 giorni di tempo per lavorare su sé stesso e per convincere il gruppo che la miglior difesa è l’attacco, non quello disperato, ma quello razionale e mirato, condito da fantasia e genio sudamericano. Anche il connubio sardo-croato sta dando i suoi frutti in termini di concretezza ed affidabilità. “Che la forza sia con voi”, direbbe la principessa Leila ai giocatori rossoblù per incoraggiarli in vista delle  prossime sfide.

C’è stato un tempo in cui calcio femminile in Italia era sinonimo di Sassari Torres.

Tra gli anni ’90 e il 2015 le ragazze di Sassari sono state la “Juventus” del calcio in rosa. Una squadra plurititolata e piena zeppa di campionesse. Tra queste hanno giocato nella Torres femminile Patrizia Panico, la spagnola Angeles Parejo (323 gol in 331 presenze) e Carolina Morace, forse la calciatrice italiana più famosa della storia.

E fu proprio l’attuale allenatrice e commentatrice tv a trascinare le rossoblù alla conquista del primo storico scudetto nel corso della stagione 1993-1994. Mentre i colleghi maschi cagliaritani arrivavano a un passo dalla finale di Coppa Uefa, le dirimpettaie del capo di sopra mietevano successi partita dopo partita. Morace segnò 33 gol e portò le sarde sul tetto del campionato anche grazie al prolifico tandem con la spagnola Angeles Parejo (30 reti). In quell’anno giocavano in Serie A anche le calciatrici della Delfino Cagliari. I derby furono cannibalizzati dalle sasaresi: 4-1 a Sassari e 6-0 a domicilio a Cagliari.

Ebbe così inizio l’epopea della Sassari Torres femminile che portò alla conquista di altri sei scudetti (1999-2000, 2000-2001, 2009-2010, 2010-2011, 2011-2012, 2012-2013), 8 Coppe Italia (1990-1991, 1994-1995, 1999-2000, 2000-2001, 2003-2004, 2004-2005, 2007-2008, 2010-2011) e 7 Supercoppe italiane (2000, 2004, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013). Questo palmares fa della SEF Torres la squadra italiana più titolata di sempre.

Nel 2015 purtroppo la società non fu iscritta al campionato per inadempienze finanziaria ed ebbe così inizio una rapida discesa “agli inferi”. Nacque la nuova società e seguirono alcuni campionati a cavallo tra la Serie C e la Serie B. Nel 2023 la società rinuncia all’iscrizione in Serie B per problemi economici. Quest’anno si spera nella rinascita dopo la vittoria del campionato regionale di Eccellenza e la nuova promozione in Serie C.