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Lo sapevate? Il primo mercato civico a Cagliari fu istituito nel 1806

Quell’anno le merci di prima necessità e in particolare la carne, avevano raggiunto prezzi esorbitanti, perché i commercianti per far salire i prezzi ne facevano circolare piccole quantità. Così il governo regio decise di favorire la concorrenza regolamentando gli scambi che già avvenivano, ma in maniera del tutto sbilanciata a favore dei venditori. Fu emanato un editto sovrano col quale il mercato si trasformava da semplice luogo di scambi tra privati a istituzione controllata dalla legge.

Il mercato si sarebbe svolto ogni due settimane, di sabato, ed era prevista anche una giornata di apertura il 24 dicembre, qualunque giorno della settimana fosse. La giornata iniziava all’alba e si concludeva rigorosamente alle 14 in inverno e alle 16 in estate. Distinguere gli orari per effettuare acquisti al dettaglio e all’ingrosso, si rese necessario per consentire ai cittadini di acquistare direttamente dai produttori e impedire così ai commercianti di operare speculazioni acquistando tutta la merce per poi rivenderla in piccolissime quantità a prezzi altissimi.

Per scoraggiare ulteriormente questa pratica venne fissata una penale di 40 scudi, per tutti coloro che, in particolare osti, locandieri, tavernai e rigattieri, fossero stati sorpresi all’esterno del mercato, a comprare o barattare la merce, prima che questa fosse stata esposta nei banchi e messa in vendita al dettaglio. Nell’editto sovrano istitutivo del mercato si attribuì inoltre valore legale a tutti i contratti stipulati verbalmente all’interno del mercato e concernenti accordi economici sulle vendite della merce esposta.

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