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Profondo rossoblù. “Nella tela del ragno gialloblù”

Profondo rossoblù. Nella tela del ragno gialloblù

foto Ansa

di Andrea Congiu

La consapevolezza di come saper mettere in difficoltà l’avversario è svanita in un afoso sabato pomeriggio a Parma. Tatticamente impreparata, la squadra sarda si è fatta invischiare dalla ragnatela preparata alla perfezione dai padroni di casa che hanno aspettato l’avversario per poi pungerlo mortalmente con veloci contropiede. Un complesso di situazioni e circostanze sfavorevoli hanno fatto da cornice ad una gara che il tecnico Maran poteva impostare meglio.

Tanto per cominciare, i 29 gradi di temperatura dovevano sconsigliare l’inutile spreco di energie iniziale. Il mal di schiena di Pavoletti, il rimpallo su Inglese che segna di faccia e il bolide di Barella murato da Ionita hanno fatto da cornice ad un quadro surreale della partita. Come se non si sapesse come il Parma aveva steso l’Inter, come se fosse ignota la tecnica e la velocità di Gervinho, come se si potesse trascurare l’incognita dell’esordio di un’inedita coppia d’attacco. Insomma la realtà era lì, davanti agli occhi di tutti, ma qualcuno non l’ha voluta vedere. Come un indomito pugile suonato, il Cagliari ha continuato a menare colpi a vuoto, ritrovandosi steso nella polvere a fine gara.

Bisogna ripartire dai pregi che nemmeno questa infausta partita è riuscita a cancellare. Il carattere irriducibile della squadra, il possesso palla di qualità, alcuni valori assoluti come Srna e Barella che anche ieri hanno brillato di luce propria. Non ti arrendere, provaci ancora, Cagliari! Una raccomandazione per la prossima partita di mercoledì: contro la Sampdoria, pensa prima di giocare!

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