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Assemini: un uomo elimina un grosso nido di vespe ma solo dopo capisce il rischio che ha corso

Le vespe avevano scelto per edificare il loro nido, un angolo riparato all’interno di un armadio di plastica di quelli da giardino, posto proprio accanto alla porta d’ingresso della casa di Luigi Mulas, un 50enne di Assemini. L’uomo non si era accorto di nulla: « all’interno di quello scompartimento teniamo oggetti che non usiamo, quindi non apriamo mai quella portina- racconta Luigi- mi sono accorto della presenza delle vespe dal forte ronzio che sentivo ogni volta che passavo. Allora sono rimasto a osservare qualche minuto e ho notato che le vespe entravano e uscivano attraverso la fessura laterale tra la portina e l’armadio». Con cautela Luigi ha aperto l’anta dell’armadio e ha intravisto il nido con una gran quantità di vespe intorno, ma non ha potuto valutarne con precisione le dimensioni perché semi nascosto dagli oggetti presenti nell’armadio.

«Un po’ per l’urgenza, ho due bambini piccoli che giocano in terrazza, un po’ perché non credevo di correre un rischio così alto- prosegue Luigi- non ho pensato di chiamare i vigili del fuoco. Piano piano ho chiuso tutte le fessure dell’armadio col nastro adesivo per i pacchi e mi sono accertato che non ci fossero più spazi da cui le vespe potessero uscire». A quel punto con un punteruolo riscaldato l’uomo ha praticato un foro sulla parete laterale dell’armadio, in modo da poter inserire la cannula della bomboletta di insetticida e dopo aver spruzzato lo spry antivespe ha atteso un intero giorno prima di riaprire l’armadio.

«Quando ho aperto l’armadio il giorno dopo qualche vespa è volata via, ma la maggior parte erano morte- spiega Luigi-così ho spostato qualche oggetto e solo allora mi sono reso conto di quanto fosse grande il nido». Dopo averlo staccato Luigi ha mostrato il nido a un amico della Protezione Civile, il quale avendo sentito in che modo l’amico avesse proceduto lo ha rimproverato severamente. Infatti, se in qualche modo le vespe fossero riuscite a trovare un varco o una via di fuga, non solo avrebbe rischiato lui, ma avrebbe messo a repentaglio la sicurezza di eventuali passanti. Come si può notare dalla foto molte cellette sono chiuse con una pellicola bianca perché contengono delle larve.

Quando le vespe hanno da proteggere le larve sono particolarmente aggressive, se le vespe “sentinella”avvertono un pericolo allertano le compagne e tutte insieme attaccano immediatamente: una puntura o due, se la persona punta non è allergica, risulteranno semplicemente dolorose, senza particolari conseguenze, ma nel caso di un soggetto allergico il veleno iniettato dalle vespe potrebbe scatenare uno shock anafilattico e diventare letale. Tuttavia anche le persone non allergiche, se vengono punte molte volte rischiano conseguenze gravi. Luigi non si era munito di nessuna protezione, nemmeno un paio di guanti spessi e ha corso un grosso rischio. Sarebbe bastato fare una telefonata ai Vigili del Fuoco che compatibilmente con le altre emergenze estive come gli incendi, intervengono sempre, altrimenti ci si poteva rivolgere anche alla Protezione Civile che previa autorizzazione della Polizia Municipale sarebbe intervenuta sicuramente.

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