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La spiaggia di Giorgino trascurata e in gran parte in mano ai privati: le proteste dei bagnanti

 

Due signore anziane si incontrano: «Ciao sa sposa, ses bennia a mari?», «eja bellixedda, tui puru innoi?» . A Giorgino queste conversazioni sono molto comuni, difficilmente si sentono accenti diversi dal nostro. Perché i bagnanti sono tutti cagliaritani e soprattutto anziani. Persone che guidano l’auto solo in città o addirittura si spostano in autobus e di sicuro non se la sentono col caldo afoso di questi giorni, di arrivare fino al Poetto. In effetti però il lungo mare è un po’ strano: nel primo tratto di spiaggia delimitato dai grandi cubi di cemento si notano tanti ombrelloni colorati tutti accalcati tra loro. Arrivati a un certo punto invece comincia una distesa di sabbia deserta.

Due stabilimenti uno accanto all’altro perfettamente puliti e con i pochi ombrelloni (quasi tutti inutilizzati) disposti in bell’ordine occupano due terzi della spiaggia. Nella parte destinata a spiaggia libera per metà della sua lunghezza occupata da erbacce, lo stato di abbandono è evidente. «Non c’è nemmeno una passerella in legno, o un’altra struttura che permetta alle persone disabili di superare le erbacce e arrivare al bagnasciuga- lamenta Cristiana Pisano, fedelissima frequentatrice di Giorgino- ci sono molti anziani qui e fanno fatica a raggiungere la spiaggia, spesso hanno stampelle o tutori». Come Cristiana anche Cecilia viene da anni in questa spiaggetta: « è giusto che ci siano gli stabilimenti, offrono qualche posto di lavoro stagionale- ammette Cecilia- ma due stabilimenti così grandi sono troppi, infatti soprattutto durante la settimana, sono quasi vuoti, dovrebbero ridurli e lasciare una porzione maggiore di spiaggia libera».

La spiaggia specie a ridosso dei cubi di cemento è piena di spazzatura, ci sono cartacce anche in mezzo all’erba, i bagnanti riferiscono che il lunedì mattina la spiaggia è un disastro, segno che oltre alla mancata pulizia si aggiungono gli effetti dell’inciviltà, basta smuovere un po’ la sabbia ed emergono centinaia di cicche di sigaretta. «Alla fine puliamo noi- afferma Simone Nicolosi- oppure qualcuno dei residenti del Villaggio Pescatori, basterebbe così poco per rendere accogliente questa spiaggia. Fino all’anno scorso c’erano i bagni chimici, poi sono spariti, li hanno vandalizzati e non sono stati ripristinati». A parte i rinomati ristoranti sulla spiaggia, certo non alla portata di tutti, non esiste un punto ristoro, per i frequentatori di Giorgino non sarebbe male un chioschetto, magari un “Caddozzone” per pasti veloci ed economici.

Un altro problema è quello dei parcheggi: non ci sono, se non in un brevissimo tratto, le righe bianche e anche se in realtà non si vedono cartelli di divieto, come raccontano i bagnanti, ogni tanto passa la Guardia di Finanza e fioccano le multe. Anche volendo essere corretti però non ci sono spazi in cui parcheggiare l’auto, accanto alla spiaggia c’è un campo, ma a parte il fatto che non è chiaro se sia lecito accedervi, è coperto di cocci di vetro e di sterpaglie che spesso incendiano.

Insomma un vero peccato perché con qualche attenzione in più si renderebbe accogliente una spiaggia che contrariamente a quanto si pensa, vista la vicinanza col porto, non è inquinata. A testimonianza di ciò non ci sono solo le analisi delle acque che vengono effettuate regolarmente, ma le scorpacciate di cozze e granchi raccontate dai bagnanti. In effetti a poca distanza c’è lo stabulario, per questo in prossimità degli scogli si trovano molti mitili che i fedelissimi di Giorgino non disdegnano di raccogliere e consumare anche crudi, pare infatti che nella loro borsa frigo ci sia sempre un limone…

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