Le Fiamme Gialle della tenenza di Sarroch hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di una società di Cagliari operante nel settore dell’intrattenimento. L’ispezione ha preso in esame la cessione di due rami di azienda operata dal contribuente verificato nei confronti di altrettanti operatori commerciali.

L’analisi della documentazione rinvenuta durante la verifica ha fatto emergere che i canoni delle locazioni, seppur contabilizzati, non erano stati riportati nelle previste dichiarazioni, indicizzando il contribuente, per due annualità, quale evasore totale. I finanzieri hanno anche appurato che, con riferimento ad un’ulteriore annualità, la ditta verificata aveva inserito nelle dichiarazioni – al fine di diminuire la base imponibile e pagare, conseguentemente, meno tasse – dei costi non documentati e quindi indeducibili.

Le attività di servizio hanno complessivamente consentito di accertare la sottrazione a tassazione di  165.436 euro ed una conseguente evasione Iva di oltre 23mila euro.

Secondo la tradizione sarda ( ma non solo) il pane messo al contrario sul tavolo da imbandire è portatore di disgrazia e comunica mancanza di rispetto nei confronti degli altri commensali. Sicuramente i vostri nonni, almeno una volta, vi avranno sgridati nel vedervelo fare, ma forse non vi hanno mai spiegato il perchè tenevano al fatto che il pane venisse messo in tavola nel verso giusto.

Le spiegazioni sono varie e affondano le radici nell’antichità.

La prima, quella che tutti probabilmente conoscono, è legata alla religione. Il pane da sempre simboleggia il corpo di Cristo e chiaramente non è cosa bella e gradita che lo si presenti capovolto.

Ma esiste un’altra spiegazione, storica, che affonda le radici nel Medio Evo e che dalla Francia, di bocca in bocca, potrebbe essere arrivata in Italia e poi in Sardegna.  Nel Quattrocento, infatti, quando purtroppo era molto in voga la pena di morte, i fornai del regno avevano una sorta di “codice” tra loro.

Il pane è sempre stato visto, come dicevamo, alla stregua di un alimento sacro e quando i fornai erano costretti a venderlo ai boia che tanto disprezzavano, lo facevano preparandolo di bassissima qualità e porgendolo capovolto agli aguzzini. Si dice che fu per questo che il monarca Carlo VII escogitò la soluzione di far lavorare i boia incappucciati, così da non essere riconosciuti.