Maturità 2018. È il giorno della terza prova e sarà l’ultima davvero. Dall’anno prossimo solo due prove
L'ultima volta della terza prova. Quella di quest'anno sarà l'ultima volta della terza prova perché dall'anno prossimo cambia l'esame di maturità.
È il giorno della terza prova per i maturandi 2018. Una maturità che è ultima sotto vari aspetti: sono gli ultimi nati nel XX secolo i ragazzi che la stanno sostenendo e quest’anno sarà l’ultimo anno in cui si sostiene la terza prova, perché dall’anno prossimo cambiano le regole volute alla fine degli anni ’90 dal ministro Berlinguer.
Il quizzone non esisterà e le prove scritte della maturità saranno solo due, lo scritto di italiano, la seconda prova che varia in base all’indirizzo di studi, seguite dall’orale. Dalle 8:30 di oggi, spesso divisi in due turni e quindi c’è chi inizierà la prova fra tre ore, i ragazzi sono tornati per l’ultima volta fra i banchi di scuola. La terza prova, meglio nota come il quizzone, è una prova multidisciplinare elaborata dalla commissione d’esame, che serve a testare le conoscenze degli studenti in varie materie svolte durante l’ultimo anno delle superiori; professori interni e commissari esterni scelgono le materie, la modalità di svolgimento e la durata della prova. Il voto massimo è di 15 punti, con la sufficienza fissata a 10.
Le materie non si dovrebbero conoscere sino al giorno della prova ma, come molti sanno, spesso questo silenzio non è rispettato e allora scatta il toto materie da parte dei ragazzi, che cercano di capire in anticipo quali materie siano state scelte. Sempre secondo le rilevazioni di Skuola.net, nel 2017 circa il 32% degli studenti intervistati (su un campione di 1000 maturandi) ha ammesso di aver in qualche modo copiato durante la terza prova. Per la seconda prova il dato si era fermato al 30%, nella prova d’italiano al 22%.
Aiuti dai professori, anticipazioni sugli argomenti della prova, strategie per copiare, tutto serve – secondo i giovani intervistati dal sondaggio di Skuola.net – in questi momenti per rassicurare i ragazzi che, superato lo scoglio delle tre prove scritte, devono “solo” scalare la montagna dell’orale.
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