Bastione e Castello come “promenade dell’abusivismo e del contraffatto”
Castello invaso dagli ambulanti abusivi. Interrogazione del consigliere comunale dei Riformatori, Raffaele Onnis: "Nel centro storico è vietata qualsiasi tipo di licenza, anche provvisoria, di conseguenza sono tutti abusivi"
Il Castello invaso dagli ambulanti abusivi. Interrogazione del consigliere comunale dei Riformatori, Raffaele Onnis.
“Qual è il commerciante privilegiato che non gradirebbe esporre la propria merce nel sagrato della nostra Cattedrale, crocevia di tutti i crocieristi che visitano la nostra città. Circa un anno fa avevo già denunciato la questione e in quell’occasione mi fu garantito dalla Giunta che la situazione si sarebbe affrontata e risolta in modo radicale.
Per contro, a distanza di un anno si rileva che il fenomeno è tutt’altro che risolto, ma al contrario sta dilagando nel resto del quartiere storico. Infatti, oltre al sagrato della cattedrale, adesso gli ambulanti invadono anche la terrazza del bastione Saint Remy, trasformandola in una promenade dell’abusivismo e del contraffatto.
L’occupazione del suolo pubblico e il commercio ambulante in città sono regolamentate da precise disposizioni e consentite solo attraverso apposite concessioni rilasciate dagli uffici delle Attività Produttive. Nel centro storico è vietata qualsiasi tipo di licenza, anche provvisoria, di conseguenza sono tutti abusivi. Ritengo sia doveroso contrastare questo fenomeno, per rispetto nei confronti di chi quotidianamente svolge la propria attività di commerciante osservando le regole ed affrontando immense difficoltà che il loro lavoro comporta. Il fenomeno dell’occupazione del suolo pubblico e del commercio abusivo in città è dilagante e fuori controllo. Le vie del centro sono sotto assedio e le azioni di contrasto sono sporadiche e insufficienti.
Con un’interrogazione chiedo al Sindaco:
– per quale motivo non siano ancora stati presi dei provvedimenti risolutivi
– quali siano le soluzioni che intenda mettere in atto per fronteggiare questa grave situazione, restituire il giusto decoro dei luoghi e garantire il rispetto delle regole”.
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Pesche sarde con crema pasticcera, il dolce al sapore e profumo di una volta: la ricetta
Morbide, accoglienti, profumate ma soprattutto buonissime: di sicuro uno dei "comfort food" sardo più buono che ci sia.
Sono proprio loro, le pesche sarde, meravigliose da mordere e gustare ma anche soddisfacenti alla vista, con quelle sfumature di rosa dato dall’alchermes, la diversa consistenza dei granelli di zucchero e la voluttuosità della crema pasticcera. Oggi vi proponiamo la ricetta a cura di Debora Addari, sue anche le foto.
Ingredienti: 300 gr di farina, 200 di manitoba, 70 di zucchero, 2 uova, 20 gr di lievito di birra (se si procede con lievitazione lenta dalla sera prima, solo 10 gr), 60 gr di burro o margarina, 75 ml di acqua, 100 ml di latte, un pizzico di sale.
Procedimento: nella ciotola della planetaria munita di gancio metti le farine, il lievito di birra disidratato e lo zucchero. In una brocchetta metti il latte, l’acqua, l’uovo e il tuorlo, la vaniglia e la scorza di limone grattugiata e sbatti tutto con i rebbi di una forchetta, poi unisci il sale e scioglilo mescolando con un cucchiaio.
Aziona la planetaria e versa il composto nella brocchetta a filo, fino a fare incordare l’impasto (ovvero fino a farlo attorcigliare attorno al gancio). Unisci ora il burro 2-3 fiocchetti alla volta, aspettando che venga assorbito completamente prima di aggiungerne altro, fino a esaurirlo.
Ottenuto un impasto lavorabile, trasferiscilo sul piano di lavoro, dagli la forma di una pallina e mettilo in una ciotola imburrata, coperta con pellicola, a lievitare in forno spento per un’ora. Trascorso il tempo indicato, prendi l’impasto e dividilo in 18 pezzetti da circa 50 g l’uno. Forma altrettante palline, disponile su una leccarda foderata con carta forno e mettile a lievitare in forno spento per altre due ore.
Per la crema pasticcera: in una ciotola metti i tuorli con lo zucchero e l’amido; mischiali con una frusta per ottenere una crema liscia e priva di grumi. In un pentolino versa il latte, la panna e la scorza di limone grattugiata e, quando sfioreranno il bollore, versali nella ciotola con i tuorli e mescola tutto. Riporta il composto nel pentolino, accendi il fornello a fuoco dolce e attendi che la crema pasticcera si addensi, mescolando continuamente.
Quindi versala crema in una pirofila e coprila a contatto con la pellicola per non fare formare la crosticina, quindi lasciala raffreddare completamente. Una volta fredda mettila in una sac à poche e tieni da parte in frigorifero.
Cottura: trascorso il tempo della seconda lievitazione inforna le palline in forno statico preriscaldato a 170° e lasciale cuocere per 15 minuti. Durante la cottura assumeranno la classica forma a semisfera.
A questo punto estraile dal forno e lasciale raffreddare completamente. Una volta fredde, farcisci le semisfere, infilando la bocchetta della sac à poche direttamente nella parte piatta e spremendo circa 30 g di crema pasticcera. Quindi fai scaldare leggermente l’alchermes in un pentolino e immergivi rapidamente una a una le mezze pesche. Falle scolare e passale nello zucchero. Infine uniscile due a due, utilizzando un altro po’ di crema pasticcera (circa 40 g) per tenerle insieme.
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