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Folklore, magia e tradizione: la Sella del Diavolo versus Su Husidore, i segni del diavolo in Sardegna

Con l’arrivo della stagione estiva quanti stanno progettando un’escursione alla Sella del Diavolo a Cagliari? Non si può negare quanto sia bello ammirare il panorama che dà sul Golfo degli Angeli, una volta arrivati in vetta. Ad ogni modo la Sella del Diavolo non è che uno dei tanti rilievi presenti in Sardegna dove poter praticare lunghe passeggiate e scoprire, passo dopo passo, la natura pressoché incontaminata.

Un altro rilievo che vale la pena citare è il Supramonte di Oliena, con la sua punta detta “Su Husidore” o su “Cusidore“, letteralmente “Il calzolaio”, situato nella provincia di Nuoro. Ma come mai, tra i tanti promontori presenti nell’Isola, si è deciso di citare proprio questi due? Beh, perché acquistano ancora più fascino se ci si addentra nello scoprire le leggende a cui sono legati e secondo cui sono nati. In entrambi è presente una presenza oscura: il diavolo in persona.

La Sella del Diavolo: quando i diavoli si innamorarono della Sardegna 

 

La leggenda legata alla Sella del Diavolo racconta di come i diavoli, capitanati da Lucifero, rimasero incantati dall’odierno Golfo degli Angeli e cercarono in ogni modo e con tutti i mezzi di impossessarsene. Dio, prontamente, mandò per difendere il bellissimo territorio, i suoi angeli migliori guidati niente meno che dall’arcangelo Michele e la battaglia ebbe inizio.

Fu uno scontro duro che si combatté nei cieli: alcune leggende narrano che durante la lotta Lucifero venne disarcionato e la sua sella finì proprio nelle acque del golfo, una volta pietrificata formò il rilievo roccioso che oggi tutti conoscono. Una seconda versione della storia riguardante la Sella del Diavolo, invece, narra che lo stesso demonio precipitò nel promontorio dandogli quindi la forma attuale di sella. Infine, un denominatore comune a tutte le leggende, è quello che riguarda il compito degli angeli che, si dice, ancora oggi, veglino per proteggere il golfo.

Su Husidore: la tentazione demoniaca 

Altrettanto avvincente, ma dalla trama completamente diversa, la storia che racconta le origini della fenditura del Supramonte di Oliena e della sua punta chiamata “Su Husidore” oppure “Su Cusidore” a seconda delle differenti versioni.

Si narra che un capraro, appoggiato ad una roccia, cercava disperatamente di ricucirsi lo scarpone che si era squarciato mentre si arrampicava tra le montagne nei pressi di Oliena. Tenendo in mano la lesina si dava da fare, ma, ad un tratto, questa gli sfuggì e rotolò giù nella valle. Invano, il povero capraro cercò di scorgerla, ma dell’utensile non si vedeva traccia. Questo lo fece rattristare perché proprio quel giorno, in onore di una festa del paese, avrebbe dovuto incontrare una ragazza che gli stava molto a cuore, ma certo non poteva presentarsi con le scarpe in quelle condizioni. La leggenda racconta che, proprio in quel momento, quando l’uomo stava perdendo ogni speranza, comparve una figura sinistra, che gli propose di occuparsi lui stesso di riparare la scarpa, ma in cambio avrebbe voluto un bene molto prezioso: la sua anima.

Il capraro, svelto, rifiutò e si fece prontamente il segno della croce. L’essere, che era il diavolo stesso, fuggì all’istante lasciando al suo seguito un’imponente scia infuocata provocando così una grossa fenditura nella montagna.

Le leggende intorno a questi promontori contribuiscono a renderli ancora più affascinanti e aggiungono quel qualcosa in più che innesca la curiosità per scoprirli e essere avvinti dalla loro storia e dal folklore.

 

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