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Cani timidi e fobici: una possibilità anche per chi, nei rifugi, è veramente invisibile

La raccolta fondi è stata creata da Flavia Carta, volontaria che opera a Ghilarza da oltre 20 anni, con immensa passione e coraggio per aiutare gli animali randagi del territorio. Responsabile del rifugio Zampe Sarde, ha organizzato una raccolta apposita per creare uno spazio nella struttura che possa ospitare i cani “difficili”, quelli che, se nessuno se ne prende cura con le dovute attenzioni, diventano i cosiddetti “invisibili”, destinati a una vita nei box e senza possibilità alcuna di adozione.

Ecco il post della raccolta fondi creata su Facebook: “Gestisco il Rifugio di Ghilarza in Sardegna da oltre vent’anni e non ho MAI avuto un solo pensiero che mi abbia fatto pentire della scelta fatta: salvare quanti più randagi possibile e contribuire a dare loro una vita felice insieme ad una famiglia. Ci sono però i cosiddetti “invisibili”, quei cani di cui nessuno parla, che invecchiano in canile già da giovani, che fanno il loro ingresso in rifugio per la prima volta da terrorizzati. Cani traumatizzati di cui nessuno chiede notizie, che non hanno mai ricevuto una sola richiesta di adozione perchè etichettati come “fobici”, quindi di non facile gestione.

Ed è su questo aspetto che mi vorrei soffermare, tentando il recupero di questi animali, con la creazione di piccole zone in canile dedicate solo ed esclusivamente ai cani con problemi comportamentali. Aree ricavate in zone lontane dagli altri box della struttura, munite di una casetta in legno e piccolo giardinetto delimitato, così da lavorare per il loro recupero. Si sa, ogni animale è un individuo con i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue reazioni. Confrontarsi con un cane fobico è una cosa molto “personale”: i tentativi di recupero vanno mirati sul singolo soggetto, basandosi sulle sue reazioni a situazioni e stimoli diversi. Aiutateci a realizzare questo progetto. Gli invisibili per molti devono diventare “VISIBILI PER TUTTI”, dobbiamo percorrere ogni strada per cercare una famiglia anche per loro”.

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