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Roberto Zanda, la moglie: “La ripresa non è una passeggiata, ma Roberto si allena e tornerà a correre”

Roberto Zanda parla la moglie Giovanna Caria

«Per gli amici e fans di Roberto che mi scrivono per avere info sulle sue condizioni di salute. Prossimamente vedrete cose straordinarie». A parlare questa volta è la moglie di Roberto Zanda, Giovanna Caria, che racconta l’evolversi della vicenda di Massiccione, l’ultramaratoneta cagliaritano a cui sono state amputate entrambe le gambe, il braccio destro e parte della mano sinistra dopo la disavventura nella Yukon Arctic Ultra, gara podistica che si svolge in Canada a 50 gradi sotto zero.

«Roberto ha subito un’amputazione transtibiale bilaterale (arti inferiori), un’amputazione transradiale (avambraccio destro), l’amputazione di tutte le dita della mano sinistra con una ricostruzione del pollice attraverso diversi innesti prelevando tessuti dal quadricipite femorale -spiega la moglie -. Gli vengono applicate le sanguisughe per favorire la decongestione e vascolarizzazione del tessuto innestato. Clinicamente è in perfetta salute, il decorso funzionale non è certo una passeggiata anche perché Roberto non è un ragazzino ma un uomo di 60 anni, immaginate quindi cosa può essere un intervento demolitivo di quelle proporzioni dopo una vita in equilibrio con le proprie gambe e mani. Nonostante tutto, si allena ogni mattina sul letto dell’ospedale tra addominali ed esercizi a corpo libero e continuerà a fare le ultramaratone».

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