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Monte Urpinu: gli antimilitaristi occupano la ex Cava per rilanciare la lotta contro la fabbrica di bombe di Domusnovas

Le bombe prodotte nella fabbrica di Domusnovas

Le bombe prodotte nella fabbrica di Domusnovas

Una cinquantina di antimilitaristi provenienti da diverse parti della Sardegna e qualcuno anche da più lontano, armati di tende e sacchi a pelo, sabato e domenica ha occupato gli edifici della ex Cava di Monte Urpinu. La scelta del luogo non è casuale, infatti la cava si trova nelle immediate vicinanze della sede del Consolato Tedesco a Cagliari.

L’obiettivo di questa iniziativa è quello di discutere e confrontarsi su quali possono essere le strategie per ostacolare l’attività della fabbrica. Gli antimilitaristi però non hanno voluto utilizzare il canale d’informazione tradizionale, cioè i notiziari e si sono rifiutati di parlare con i giornalisti.

Anzi, contestano ai mezzi d’informazione il fatto di dare a voce a coloro che, in particolare istituzioni, mondo della politica e ambienti cattolici, sostengono l’attività della fabbrica, perché fornisce qualche centinaio di posti di lavoro. I partecipanti all’evento sono rigidi e piuttosto determinati a non rivelare il contenuto e gli esiti degli incontri che si sono tenuti in questi 2 giorni, tanto che hanno cacciato via con spintoni e insulti la troupe del Tgr di RAI 3. Tuttavia a parte i modi discutibili, è legittimo che un movimento che gestisce un’iniziativa del tutto autonoma e senza alcun contributo economico pubblico rivendichi il diritto di divulgarne i contenuti attraverso i canali di informazione che preferisce. D’altra parte l’obiettivo degli antimilitaristi era quello di “Delineare nuovi orizzonti di lotta”, è normale quindi che rendere pubbliche le forme di lotta che intendono mettere in atto potrebbe vanificarne l’effetto.

In un comunicato hanno evidenziato i dati davvero allarmanti relativi all’attività della RWM di Domusnovas. L’aumento del fatturato del 50 per cento negli ultimi due anni, l’ampliamento dei depositi di Iglesias e Musei, il progetto di ampliamento del Campo prove 140, stipendi più alti della media sarda per i dipendenti e la promessa di nuove assunzioni legate agli ampliamenti fanno si che le istituzioni, in primo luogo il Comune di Domusnovas e il sindaco Massimiliano Ventura ne difendano strenuamente l’attività. Dal momento che le proteste fino ad ora messe in atto non hanno sortito nessun effetto, perché sembra che niente riesca a scalfire la solidità sella fabbrica, è probabile che gli antimilitaristi abbiano elaborato piani di lotta più eclatanti. Il loro motto è “Nessuna pace per chi vive di guerra”, e sembrano decisi a metterlo in pratica, gli antimilitaristi hanno un blog per chi volesse tenersi aggiornato sulle loro iniziative: Nobordersard.wordpress.com

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