Cambiano le tariffe Tari per i cagliaritani. Ieri sera l’aula del Consiglio comunale ha approvato, con i voti della maggioranza, la riduzione dei costi del servizio di gestione dei rifiuti sia per le utenze domestiche che per quelle non domestiche, con un anno di anticipo. Con l’avvio del nuovo sistema di raccolta porta a porta ci sarà una riduzione del 6-8% rispetto allo scorso anno.

L’amministrazione ribadisce che nei prossimi anni ci sarà un’ulteriore riduzione. «Andremo così ad avere una tra le Tari più basse d’Italia – sostiene il sindaco Massimo Zedda – È vero che la tassazione sui rifiuti a Cagliari è alta ma, in compenso, il ritiro degli ingombranti è gratuito». Con il nuovo servizio di raccolta porta a porta, continua il primo cittadino, «si andrà via via a pagare in base a quanti rifiuti si producono e non più in base ai metri quadri. Più si differenzia, meno tasse si pagheranno».

Proprio sulla raccolta porta a porta, la Giunta riconosce le tante perplessità e i dubbi dei residenti e ammette che potrebbero esserci dei disservizi inziali dovuti all’adattamento al nuovo servizio, ma che in seguito i cittadini prenderanno dimestichezza e sapranno riconoscere i benefici di questo sistema. Qui sotto le tabelle delle riduzioni per utenze domestiche e non domestiche.

Secondo la tradizione sarda ( ma non solo) il pane messo al contrario sul tavolo da imbandire è portatore di disgrazia e comunica mancanza di rispetto nei confronti degli altri commensali. Sicuramente i vostri nonni, almeno una volta, vi avranno sgridati nel vedervelo fare, ma forse non vi hanno mai spiegato il perchè tenevano al fatto che il pane venisse messo in tavola nel verso giusto.

Le spiegazioni sono varie e affondano le radici nell’antichità.

La prima, quella che tutti probabilmente conoscono, è legata alla religione. Il pane da sempre simboleggia il corpo di Cristo e chiaramente non è cosa bella e gradita che lo si presenti capovolto.

Ma esiste un’altra spiegazione, storica, che affonda le radici nel Medio Evo e che dalla Francia, di bocca in bocca, potrebbe essere arrivata in Italia e poi in Sardegna.  Nel Quattrocento, infatti, quando purtroppo era molto in voga la pena di morte, i fornai del regno avevano una sorta di “codice” tra loro.

Il pane è sempre stato visto, come dicevamo, alla stregua di un alimento sacro e quando i fornai erano costretti a venderlo ai boia che tanto disprezzavano, lo facevano preparandolo di bassissima qualità e porgendolo capovolto agli aguzzini. Si dice che fu per questo che il monarca Carlo VII escogitò la soluzione di far lavorare i boia incappucciati, così da non essere riconosciuti.